Atene a meno di 30 euro a notte. Ma gli italiani vogliono un trattamento Vip

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Prosegue il nostro viaggio virtuale alla scoperta del turismo italiano all’estero. Una rassegna dei commenti rilasciati dai nostri connazionali in uno dei più noti siti di prenotazioni alberghiere. Una “collezione” di feedback che possono essere inseriti unicamente da chi ha pernottato negli hotel che recensisce e che, in alcuni casi, dicono molto di più dell’autore della recensione che dell’albergo. Dopo Amsterdam, ecco Atene.

Piccola premessa non particolarmente originale, ma necessaria: Atene ha vissuto anni di profonda crisi economica, alcuni quartieri hanno risentito pesantemente di questo e, ovviamente, non si presentano al meglio allo sguardo del turista. Crisi che ha anche abbassato drasticamente il costo dei pernottamenti.

Atene povera ma sexy

Quelli che seguono, per esempio, sono feedback rilasciati per hotel, ostelli o appartamenti che affittano una stanza a meno di 30 euro a notte. Un costo che non ha impedito ai recensori di concentrarsi sui dintorni dell’hotel piuttosto che sui servizi: «Appena si usciva dall’hotel dei ragazzi offrivano fumo e droga, per non parlare dei tossicodipendenti ed alcolisti buttati per terra! Caos di giorno e di notte perché tra spacciatori e venditori ambulanti” (sic!), «La posizione è terribile, droga e criminalità come se nulla fosse, non è raro trovare gente agli angoli della strada che fa utilizzo di eroina».

Insieme ai tossicodipendenti, molti segnalano la presenza di prostitute anche se con approcci molto differenti. Qualcuno ha preferito la cautela sottolineando «la presenza nei dintorni di donne che probabilmente sono prostitute» mentre un altro ha optato per toni più espliciti evidenziando cosa realmente trovava inaccettabile: «Prostitute molto brutte su tutta la via!» (il punto esclamativo è dell’autore della recensione).

Atene

Banglatown e bagni da incubo

Altri commenti risultano molto meno divertenti perché evidenziano una mentalità davvero poco condivisibile: l’utilizzo del termine immigrato come sinonimo di criminale. Molti si limitano a scrivere «piena di immigrati e drogati», altri di «tossici e extracomunitari» a volte scritto «estracomunitari», altri ancora arrivano a scrivere che «l’hotel è situato ai margini di una zona piena di bangladesh», o un più sintetico «quartiere, zona bangla». Ovviamente sono i commenti che si fanno notare maggiormente, altri mostrano una imprevista sensibilità.

Come quello di un viaggiatore che potremmo ribattezzare il sociologo dal buon cuore: «Auguro ogni bene alla popolazione greca! Cosa non è piaciuto? Il vicinato, sia come strutture architettoniche sia come ambiente sociale, è apparso estremamente degradato probabilmente per la profonda e nota situazione di crisi economica che l’intero paese ha dovuto affrontare».

Un’altra recensione la potremmo intitolare “Bagni da incubo”: «Abbiamo alloggiato nella camera 302 PANICO!!!! La finestra era rotta e non si chiudeva, in bagno mancava l’aggancio per il doccino, il miscelatore del lavandino era staccato dal lavandino, l’acqua non andava via, quando facevi la doccia l’acqua saponata tornava su dal “tombino” e il coperchio del tombino era completamente staccato dal pavimento, lo scarico del wc non funzionava (rimaneva sempre attivo a meno che non lo ritiravi a mano) e il coperchio Del wc non era della stessa misura della wc stesso».

L’orgoglio ferito dell’albergatore cheap

Più in generale, le critiche a questi hotel sotto i 30 euro a notte si concentrano sulla pulizia e sulla limitatezza degli spazi. Non sempre, però, l’albergatore subisce la critica senza reagire. Per esempio, questo commento non è rimasto senza risposta: «Non c’era alcuna reception. L’entrata della “casa” corrispondeva alla stanza in cui si dormiva. Tutto era completamente sporco e c’era una puzza nauseante. A* è stato gentile, ma io e un’altra ragazza non siamo riuscite a dormire lì e abbiamo prenotato un’altra stanza. Non ve la consiglio assolutamente».

Questa la replica, decisamente maliziosa, di A*, il gestore (tradotta dall’inglese): «Sì ragazze, sono gentile ma alcune persone stanno provando a distruggere la mia vita come Mussolini ha provato a conquistare (distruggere) il mondo». Poi prosegue precisando come, probabilmente «queste ragazze pensavano di stare all’Hilton spendendo dieci euro a testa».

Atene

Lusso in periferia e un recensore enigmista

Molto diversi, ovviamente, i commenti relativi agli alberghi a cinque stelle, anche se spesso, trovandosi in zone non attraversate dai flussi turistici, i clienti si lamentano della lontananza dal centro e del quartiere poco “ateniese”. Le altre criticità riguardano essenzialmente la mancanza del bidet e la qualità dei cocktails.

Per la fascia intermedia, riprendiamo due recensioni di difficile interpretazione: «La nostra stanza era senza aria condizionata faceva talmente caldo che il termometro per misurare la temperatura corporea cominciava la misurazione senza essere inserito sotto l’ascella. Assolutamente sconsigliato!!». Evitate di cercare sotto le vostre ascelle delle prese per termometri perché non le troverete. Chi scrive lo ha già fatto per voi senza successo. L’altra, l’ultima, è ancor più misteriosa, forse redatta da un enigmista: «La camera ne aveva buchi delle prese elettriche ma in realtà c’era solo una presa. Struttura vecchia. Non c’era neanche un modo non».

Massimiliano Boschi

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