Cina-Unipd, legame sempre più forte: l'Ateneo apre un ufficio nel colosso asiatico

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L’inaugurazione è avvenuta lo scorso 11 novembre, ed è una data che può fare la storia dell’Università di Padova: è stato aperto il primo ufficio di rappresentanza in un Paese estero. Una partenza col botto: l’ufficio è infatti in Cina, a Canton, dove la locale Università ospiterà quello che sarà il punto di riferimento dell’ateneo patavino per l’Asia Orientale.

Ed è significativo che questo ufficio sia stato aperto a Canton, nella repubblica Popolare Cinese, che sta sviluppando un enorme potenziale nel campo della ricerca avanzata e nella formazione superiore. Altrettanto importante che questo sia avvenuto presso l’Università di Guangzhou (Canton), a cementare una fruttuosa collaborazione fra i due atenei in atto da quasi 10 anni, in un ambito metropolitano cinese contrassegnato da un eccezionale sviluppo culturale, sociale ed economico. Hanno presenziato alla cerimonia di apertura dell’ufficio, svoltasi presso il campus principale della Università di Guangzhou, per parte padovana il Magnifico Rettore, prof. Rosario Rizzuto, il Prorettore all’internazionalizzazione, prof. Alessandro Paccagnella, il Consigliere per l’Asia Orientale, prof. Denis Bastieri, mentre per parte cinese erano presenti fra gli altri il Presidente, prof. Wei Minghai, e il Vice Presidente, prof. Xu Junzhong, oltre alla rappresentante consolare italiana a Guangzhou, dr.ssa Alice Rubini.

L’apertura dell’ufficio di UniPd costituisce un punto di riferimento per l’intera Asia Orientale, che servirà come hub dell’ateneo patavino – ma anche di altri atenei italiani – per la Cina e i paesi vicini, al fine di diffondere più ampiamente cultura, saperi e conoscenza dell’Italia e favorire lo scambio di studenti, ricercatori, docenti, che è il modo migliore per generare e sviluppare idee innovative e crescita. A un ufficio appena aperto corrispondono già varie attività e progetti, in cui sono coinvolte alcune delle eccellenze padovane: dall’astrofisica all’ingegneria civile, dai beni culturali e architettonici ai diritti umani, dalla food science alla psicologia, con una vasta trasversalità che spazia dai campi umanistici a quelli scientifici, a conferma del grande interesse da parte cinese per lo sviluppo di solidi e consistenti rapporti con il nostro Ateneo. Come ulteriore passo verso una collaborazione sempre più ricca, i due Atenei hanno lanciato il progetto di un nuovo centro congiunto Padova-Guangzhou a livello internazionale per la ricerca nel campo della prevenzione antisismica e della valorizzazione dei beni culturali: la enorme ricchezza dei beni culturali e la minaccia dei terremoti caratterizzano infatti Italia e Cina, e uno sforzo comune in questo ambito appare particolarmente importante e tempestivo, anche dopo le recenti vicende che hanno colpito l’Italia centrale.

Una collaborazione che sta portando Padova e la sua Università alla ribalta anche per un altro motivo: Jacopo Bonetto, direttore del dipartimento di Beni Culturali, accompagnerà domani mercoledì 16 novembre il presidente della Repubblica Cinese Xi Jinping in visita agli scavi archeologici di Nora, nel Sud della Sardegna. Là dove gli esperti dell’Ateneo di Padova lavorano da 25 anni.

E la presenza padovana come «guida»  nasce dal viaggio che il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto, ha effettuato la scorsa settimana in Cina. Una visita per rinsaldare i rapporti fra Cina e Università di Padova: con l’occasione Rizzuto ha inaugurato un ufficio permanente di rappresentanza dell’Ateneo patavino nell’Università di Guangzhou. E sono tre i macrosettori sui quali vuole insistere la collaborazione: l’ingegneria civile e edile, i beni culturali e architettonici, l’astrofisica e la gestione dei big data. Ed è proprio parlando di beni culturali e dell’immensa esperienza italiana – e in particolare dell’Ateneo patavino – nel settore che è nata l’idea dell’accompagnamento padovano alla visita della delegazione cinese al sito archeologico diventato ormai la seconda casa dell’Università di Padova. Non solo beni culturali: in Sardegna l’Università di Padova porta anche i frutti della ricerca e del know-how di ingegneria e geoscienze.

«Ed è questo, da quasi ottocento anni ormai, uno dei punti di forza maggiori dell’Università di Padova – commenta Rizzuto –  la trasversalità del sapere, il mettere insieme, anche fisicamente, la ricerca in tutti i campi, da quelli umanistici a quelli scientifici. Da questo continuo confronto nascono le migliori idee, innovative, con la capacità di guardare al passato, alla nostra lunga tradizione, con l’obiettivo di anticipare e vincere le sfide del futuro». Proprio sui beni culturali, sulla loro conservazione e in generale sulla tutela di tutto quanto è arte e cultura l’idea è quella di mettere in piedi un grande centro di ricerca congiunto fra Università di Guangzhou e quella di Padova. Toccherà quindi a Bonetto, accompagnato da Arturo Zara e Kim Anne Barchi dell’Ateneo di Padova, fare da Cicerone alla delegazione cinese, che conta in complesso più di 100 persone.

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