Correndo incontro all'11 settembre

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C’è una storia prima e una dopo. Sono passati 11 anni da quel pomeriggio italiano, assolato in quasi tutta la penisola, squarciato dagli aerei dirottati da terroristi  sulle Torri Gemelle, sul Pentagono. Un giornata che nessuno di noi dimenticherà mai. Una giornata che ha fissato momenti, altrimenti anonimi, diventati istantanee. Circa tremila morti. Con un circa che può voler dire venti, trenta vite in meno o in più.

Oggi Anordestdiche vorrebbe ricordare tutti quei volti attraverso lo sguardo di un Vigile del Fuoco, vivo. Nella tragedia delle Torri Gemelle rimasero, fra le macerie, 343 pompieri e 60 poliziotti. Hanno perso la vita nel tentativo,  spesso disperato, di portare in salvo altre centinaia di persone che cercavano di fuggire alla morte.  Storie che si vedono raccontate in televisione, nei giornali: c’è chi ha riagguantato la vita all’ultimo, per una coincidenza, per un fatto inatteso, scappando dall’inferno.  E c’è chi, come quei Vigili del Fuoco o quei poliziotti, ha compiuto il percorso contrario. Uomini, donne,  che ogni mattina si alzano sapendo che potrebbero essere chiamati a mettere a repentaglio la propria vita per salvarne altre. Eroi che quella mattina sono andati incontro, consapevoli, al loro personale undici settembre. 

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