Febbre tropicale. Per la sola ragione del viaggio (Riflessioni prima della partenza)

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Parte con questo post Febbre Tropicale, un blog che ci accompagnerà per i prossimi cinque mesi, il diario di un lungo viaggio (ancor prima che il viaggio abbia inizio – verso metà ottobre) nel Sud Est Asiatico. Protagonisti: Maria Elena Ribezzo e Marcello Passaro. Lui è un cervello in fuga, lei è una giornalista, dunque semplicemente in fuga. Dovesse andar male hanno già deciso di puntare tutto sulla simpatia. Nascono in Puglia negli anni ’80 in una città sul mare che la Lonely Planet definisce con impeccabile capacità di sintesi “più noiosa che pericolosa”. Crescono in giro per l’Europa, girano il mondo. Date le origini, però, nutrono la speranza di invecchiare su sedie in legno apri-e-chiudi, dal marciapiede dell’uscio di casa, a guardare la gente passare.

Ho un biglietto di sola andata Roma-Kuala Lumpur!
Silenzio.
Ancora silenzio.
Grida.
– Cosa ci vai a fare?
– A viaggiare.

Avete mai provato a spiegare a parenti e amici non propensi o sedicenti propensi ai viaggi la differenza che corre tra il VIAGGIO e la VACANZA?

È un’esperienza interessante, se volete mettere alla prova la vostra resistenza psico-fisica.

In una frazione di secondo dimenticheranno le vostre lauree, i master, gli stage, i lavori che avete fatto fino a quel momento e nella migliore delle ipotesi diventerete ai loro occhi dei professionisti dell’ozio, degli amanti della “bella vita”, dei nullafacenti cancro della società che “con la crisi che corre”, invece di cercare immediatamente un “buon lavoro” preferiscono “partire in villeggiatura”.

A poco importa se per viaggiare non state chiedendo favori a nessuno, se i soldi li avete risparmiati semplicemente non vivendo al di sopra delle vostre possibilità, se non siete fanatici delle grandi marche e non siete maniaci della tecnologia cool, quella che per lo stesso servizio offre una confezione più accattivante e un prezzo lievitato di 10 volte.

A poco importano le vostre priorità e figurarsi a cosa importano i vostri desideri…

Nei minuti successivi, terminate le critiche sul vostro modo di vivere, gli interlocutori si trasformeranno nei più esperti geopolitici di sempre, sfornando teorie su future guerre di confine, causate da cambiamenti di equilibri sullo scacchiere internazionale, nelle quali sicuramente vi ritroverete coinvolti. E con improbabile arte oratoria, daranno prova di essere anche formidabili infettivologi ed epatologi, servendosi di luoghi comuni imbarazzanti (il più bizzarro è stato quello che condannava TUTTI i nati in Malesia all’epatite ereditaria).

Insomma, che ci vai a fare in Malesia, Tailandia, Laos, Viet Nam e Cambogia? Se proprio hai risparmiato tempo e soldi vai a New York!
Tutti attratti come falene dallo scintillio delle grandi città.
Trovarle sterili è un paradosso e non pensarla come loro è un evidente spreco di materia grigia.

Meglio restare in silenzio ad ascoltare fino a che punto può spingersi la mente umana. Orientando il cuore all’Asia e a quello che potrà regalarci.

Maria Elena e Marcello

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