Giace immobile: la bolla della casa in Italia

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L’Italia è un Paese fondato sul mattone. Più della metà della ricchezza della nazione è costituita da beni immobiliari. Il 78% delle famiglie italiane possiede almeno un’abitazione: frutto di un mercato immobiliare che in decenni di corsa alla casa è cresciuto costantemente, ma che ora sembra essersi arrestato. Da anni, oramai, vendere o comprare casa è una vera impresa. Con la crisi le compravendite sono crollate, ma i prezzi sono rimasti sostanzialmente gli stessi degli anni 2000. Intanto, ai margini delle nostre strade i cantieri abbandonati e i cartelli “vendesi” si moltiplicano. Eppure, parlare di bolla immobiliare in Italia sembra vietato. Ma allora, quanto vale davvero la nostra casa?

A lanciare l’allarme è un documentario indipendente, realizzato senza fondi o finanziamenti, diretto dal giovane giornalista vicentino Riccardo Maggiolo. Il titolo dice già molto: “Giace immobile”. Un vero e proprio film che, seguendo lo stile dei grandi documentari d’inchiesta americani, affronta in maniera organica e approfondita un tema che ci riguarda tutti, rivelando aspetti inquietanti. Un viaggio oscuro tra speculazione edilizia, usura bancaria, miopia politica, fallimenti aziendali, devastanti alluvioni e un enorme, irreversibile consumo di suolo. Un’inchiesta tutta interviste e numeri, ma allo stesso tempo dal ritmo incalzante. Novanta minuti che tolgono il respiro non con scene d’azione, ma con la forza dei fatti. Il risultato è un quadro netto, chiaro e sconcertante. E un grido d’allarme: presto potremmo scoprire che le nostre case valgono molto meno di quanto pensiamo.


Un allarme che riguarda tanto più il Veneto e Vicenza, dove il film vive e si sviluppa. È qui, nella sua terra, che il giornalista-regista ha deciso di mettere in evidenza quel panorama di asfalto e di gru immobili che ci circonda ma che sembriamo non notare. Qui ha incontrato imprenditori, esperti analisti, attivisti per l’ecologia, studiosi, agenti immobiliari per raccogliere la loro storia; la nostra storia. Immagini e parole che colpiscono per forza e chiarezza, e che non fa sconti nel mostrare quali sono state le conseguenze di uno sviluppo lungo trent’anni del nostro settore edile. Tra queste, il crescente rischio idrogeologico.

 

Le riprese del Bacchiglione che straripa nel 2010 aprono il film e sono ancora una ferita aperta. Ma il documentario non si limita a scattare una fotografia; a denunciare la ferita senza lavarla, senza domandarsi cosa l’ha causata. Vuole capire, domandare, analizzare. Ed ecco quindi che il viaggio continua, e ci viene spiegato come è nato il meccanismo che ha portato l’edilizia a costituire il primo settore economico in Italia; come in tanti imprenditori e privati ne abbiano approfittato; come con la crisi le banche abbiano fatto ricorso anche all’usura per rientrare dei capitali perduti negli immobili; come gli imprenditori siano caduti nella disperazione addirittura arrivando al suicidio; come l’Italia sia stata sommersa dal cemento, e come questo si sia tradotto anche nelle alluvioni come quelle che, anche in tempi recenti, hanno funestato Vicenza e Caldogno.

Proprio a Caldogno viene dedicato un intero “capitolo” del film. Un paese di provincia che negli ultimi 15 anni ha visto uno sviluppo urbanistico massiccio, e che ha pagato il prezzo più alto dell’alluvione del 2010. Le due cose sono collegate? Il documentario se lo chiede, analizzando anche l’opportunità delle due nuove grandi opere che il Comune, non senza contestazioni, vorrebbe realizzare nel prossimo futuro: il Centro equestre internazionale e il Parco tecnologico. Una testimonianza che sicuramente non mancherà di far discutere, a Caldogno e non solo.


Frutto del lavoro di una serie di professionisti veneti, il film rappresenta una novità assoluta nel panorama almeno recente del cinema italiano. Il film d’inchiesta giornalistica è un genere che, a differenza di altri Paesi, in Italia non ha mai preso davvero piede. Eppure, denunciare e indagare la realtà è una delle missioni cardine del Cinema; una missione che però da noi è stata affrontata solo con la fiction, mente altrove nomi di documentaristi come Charles Ferguson, Micheal Moore, Errol Morris, Werner Herzog facevano incetta di premi e di pubblico. Ora, però, i tempi sembrano maturi per un grande ritorno del documentario anche da noi. Lo testimonia la recentissima vittoria del Leone d’oro da parte di “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi. Chissà che anche “Giace Immobile” non possa contribuire a questa nuova onda di cinema-verità.

 

Il documentario è stato acquistato da CuboVision. Sul sito ufficiale http://www.giaceimmobile.com sono disponibili interviste, dati, documenti ed è possibile acquistare e scaricare il film completo.

 

 

L’AUTORE

 

Riccardo Maggiolo (Vicenza, 5 settembre 1983) è giornalista professionista, autore ed esperto in comunicazione.

Come autore ha creato due trasmissioni entrate nel dicembre 2011 nel top100 del digitale terrestre.

Come esperto di comunicazione è ideatore di alcune start-up (come Job-Club.it), consulente, oratore e formatore nei campi della comunicazione, della narrativa e della ricerca di lavoro.

Come giornalista ha collaborato fin dalla giovanissima età con testate come Il Giornale di Vicenza, L’Arena di Verona, Il Corriere del Veneto. Ha poi prodotto due brevi documentari d’inchiesta indipendenti sull’indipendenza del Kosovo e sui finanziamenti alla ricerca contro il cancro in Italia.

“Giace Immobile” è il suo primo lungometraggio.

 

LA SQUADRA

 

La produzione del documentario ha visto il coinvolgimento di diversi professionisti su base volontaria:

 

  • RIPRESE: Chiara Domeneghetti, Corrado Ceron, Lorenzo Pezzano, Marzo Zorzanello e Riccardo Maggiolo
  • MONTAGGIO: Riccardo Maggiolo e Corrado Ceron
  • COLOR CORRECTION: Francesco Marotta alla color correction
  • COLONNA SONORA: Dario Maggiolo
  • AUDIO RECORDING: Alberto di Carlo
  • MIXING AUDIO: Stefano Perissinotto
  • VOCE NARRANTE: Aristide Genovese.

 

Il progetto è stato co-prodotto da Tuna Studio e Milagro Film

I PROTAGONISTI

 

  • LUCA DONDI: Direttore osservatorio immobiliare Nomisma
  • SILVANO TORMEN: Consulente finanziario ed ex-dirigente bancario
  • TIZIANO TEMPESTA: Economista, professore di Estimo territoriale ambientale, Università di Padova
  • MATTEO CERUTI: Avvocato amministrativista ed esperto di diretto ambientale
  • DAMIANO DI SIMINE: Responsabile nazionale Consumo di suolo Legambiente
  • MORENO BONETTO: Imprenditore edile
  • ALFREDO BELLUCO: Presidente Confedercontribuenti Veneto
  • RAFFAELLA ZANELLATO: Rappresentante Confedercontribuenti Veneto
  • DIEGO IACHEMET: Agente immobiliare
  • ELENA FAGGIAN: Agente immobiliare
  • PAOLO TOLIO: Imprenditore edile
  • MARIA IANNUZZI: Imprenditrice edile
  • MARCELLO VEZZARO: Sindaco di Caldogno (VI)
  • GIOVANNA DALLA POZZA: Presidente Italia Nostra Vicenza
  • SERGIO LOVO: Ex-membro Consiglio comunale di Caldogno, membro di Italia Nostra Vicena
  • JOSEPH SACCHETTI: Membro Italia Nostra Vicenza

 

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