Giovani sempre più disoccupati. E adesso che facciamo?

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Sia chiaro, l’Eden non esiste. La crisi morde anche la Gran Bretagna e in Spagna la situazione è ancora peggiore, dati alla mano. Ma è l’atmosfera che è diversa. L’attenzione nei confronti del problema. E di tanti trentenni che hanno lasciato l’Italia per questi due paesi, non  ne conosco uno che sia tornato indietro. Nè che pensi di farlo adesso.

Questa mattina la notizia è che il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a febbraio e’ al 31,9%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a gennaio e di 4,1 punti su base annua. Lo rileva l’Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, aggiungendo che e’ il tasso piu’ alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili).

La vera domanda da porsi è se questo dato sarà diverso tra 6 mesi. Fino a poco tempo fa pensavo che l’aria stesse cambiando. E invece una riforma del lavoro che non si capisce dove vada a parare, un livello di tassazione assurdo che crescerà ancora a settembre con l’innalzamento dell’iva, un paese che non sembra cambiar marcia, sinceramente non fanno ben sperare.

Creare posti di lavoro dovrebbe essere la prima vera unica emergenza del paese. E invece si basa il risanamento su politiche depressive. I giovani rimasti  son pochi, quelli che hanno un lavoro sono un incidente statistico. E adesso che si fa, iniziamo almeno a porci il problema?

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