Io non odio, una mostra per non dimenticare i rom vittime nella guerra di Bosnia

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Una storia per non dimenticare i Rom vittime della guerra in Bosnia Erzegovina. Ecco cos’è Io non odio, un reportage  che, attraverso trenta immagini in bianco/nero, scattate tra il 2013 e il 2016, racconta la storia di Zijo Ribić, miracolosamente sopravvissuto alla strage della sua famiglia e di tutti gli abitanti di Skocić, piccolo villaggio della Bosnia orientale, avvenuta nel luglio 1992.

Io non odio: la mostra a Treviso

La mostra Io non odio/Ja ne mrzim. La storia di Zijo, di Andrea Rizza Goldstein viene inaugurata venerdì 8 alle 17.30, negli spazi Bomben di Treviso. Organizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche con la collaborazione della Fondazione Alexander Langer Stiftung, la mostra/reportage, a cura di Ziyah Gafić (editing e post-produzione), si inaugura con un incontro pubblico che, con Zijo Ribić e Andrea Rizza Goldstein, coinvolge la sociologa Nataša Kandić (Humanitarian Law Center, Belgrado). Modera Patrizia Boschiero (Fondazione Benetton Studi Ricerche).

Io non odio, la storia di Zijo Ribić

Zijo Ribić è il primo rom che ha portato in tribunale la questione del genocidio subito dal suo popolo durante la guerra in Bosnia-Erzegovina. Il processo, iniziato nel 2009, si è concluso nel giugno 2015, con una sentenza di appello che ha annullato la condanna in primo grado degli imputati con la motivazione che essi erano presenti sul luogo del massacro, facevano parte della formazione paramilitare responsabile, ma l’accusa non è stata in grado di fornire prove sufficienti per determinare la loro responsabilità individuale. «Quando il giudice ha letto la sentenza che scagionava gli autori del massacro, questi mi hanno riso in faccia» ha detto Zijo «mi veniva da piangere e non volevo farlo davanti a loro. Come si fa a rimanere normale in queste situazioni? Io voglio rimanere normale. Io non voglio odiare».«La battaglia di Zijo per la verità e per la giustizia, la sua attenzione a definire con precisione le responsabilità senza generalizzare e soprattutto la sua scelta di perdonare hanno aperto nuove prospettive nel difficile tentativo di dialogo e confronto con il passato» afferma Andrea Rizza Goldstein. «La sua storia e il suo messaggio hanno costruito dei ponti e hanno avuto la potenza, concreta, basata sulla tragedia vissuta, di dimostrare che è possibile non odiare».La mostra nasce grazie a un lavoro di conoscenza e a un’amicizia fraterna fra Andrea Rizza Goldstein e Zijo Ribić, instaurata nel 2011, nell’ambito della Settimana Internazionale della Memoria organizzata in Bosnia-Erzegovina dalla Fondazione Langer.

Io non odio: informazioni

Io non odio/Ja ne mrzim. La storia di Zijo è aperta da sabato 9 aprile a domenica 1° maggio 2016 dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 20, sabato e domenica dalle ore 10 alle 20. Inaugurazione pubblica venerdì 8 aprile alle ore 17.30 negli spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso. Ingresso libero. Per informazioni: Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel. 0422.5121, fbsr@fbsr.it, http://www.fbsr.it

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