Diretta dal Kosovo, in coda per una visita al cuore

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Si sta formando una lunga coda di pazienti. Siamo al primo piano del Campo Caritas di Klina, li guardiamo dalla finestra mentre giocano nel giardino ancora innevato. In una camera da letto matrimoniale abbiamo allestito un piccolo ambulatorio:  elettrocardiogramma da un lato, ecocardiografo dall’altro. Maria Antonia Prioli fissa la coda dalla finestra. Non so se hanno  più smania di iniziare lei o io genitori dei bimbi. Li riconosce uno ad uno, me li indica, ne sussurra i nomi. “Mi viene un nodo allo stomaco”, dice.

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