L’Italia a Ginevra per superare l’esame di razzismo

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Italia all’esame di razzismo. Dopo quattro anni, il Committee on the Elimination of Racial Discrimination (CERD – Comitato Onu sulle discriminazioni razziali) di Ginevra torna a considerare l’Italia nella sua 80′ sessione. Non bellissimo il biglietto di visita rappresentato dalla recente condanna della Corte europea sui diritti umani in tema di respingimenti.

Sarà presente nella città svizzera per tutto il periodo dei lavori, dal 27 febbraio al 5 marzo, anche il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, la rete di oltre 86 Organizzazioni Non Governative e Associazioni della società civile italiana, chiamato dal CERD a elaborare e presentare la propria analisi – nella forma di “submission of information” – dell’attuazione da parte del nostro Paese degli obblighi internazionali sanciti dalla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (CERD) approvata nel 1965 dalle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia nel 1976. Il CERD ne monitora l’applicazione da parte degli stati e dei governi che sono tenuti a presentare periodicamente un rapporto. L’Italia sarà considerata lunedi 5 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 nella sede europea delle Nazioni Unite, al Palais Wilson di Ginevra.

Oltre alla rappresentanza governativa, uno degli interlocutori principali del Cerd sarà proprio il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani che lunedi 27 febbraio prenderà parte all‘Informal meeting: un’audizione in plenaria dei rappresentanti della delegazione italiana delle ong e associazioni che aiuterà gli esperti ONU ad avere una visione più ampia e completa rispetto al solo rapporto del governo italiano. E’ la prima volta che accade. Nelle precedenti sessioni del CERD, infatti, le organizzazioni non governative e associazioni potevano solo seguire i lavori, senza alcuna possibilità d’intervento. E’ lo stesso CERD a suggerire alle ong di avvalersi di questa nuova opportunità.

“In Italia diventa ogni giorno più cruciale portare alla luce e sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica sul tema della discriminazione – ha dichiarato Barbara Terenzi, coordinatrice del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani. – Abbiamo ritenuto quindi importante e necessario essere presenti con una qualificata delegazione anche per ricordare in questa sede l’urgente e mancata creazione di una Istituzione Nazionale Indipendente per i diritti umani, più volte sollecitata dall’intero sistema delle Nazioni Unite. Si tratta di un’ottima opportunità per evidenziare a livello internazionale le considerazioni sul principio di non discriminazione razziale in Italia e richiamare il nostro governo a una pianificazione e implementazione di politiche capaci di contrastare ogni forma di discriminazione e promuovere i diritti umani.”
La delegazione italiana presente a Ginevra è composta da Barbara Terenzi, portavoce del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, Dina Galano, Associazione Antigone, Lorenzo Trucco, Associazione Giuristi per l’Immigrazione, Juri Pertichini di Arci Ragazzi- gruppo di lavoro CRC -Convenzione sui diritti dei bambini e degli adolescenti, Debora Sanguinato, VIS- Volontariato Internazionale per lo Sviluppo.

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