L'Italia incompiuta: documentario sulle opere pubbliche abbandonate

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Stadi diventati cattedrali nel deserto che non ospitano più partite, quando va bene: in alcuni casi non hanno mai visto dello sport. Così come ci sono teatri che aspettano da anni, decenni, di vedere un’inaugurazione, rappresentazioni. Oppure ospedali che non hanno mai avuto l’onore di avere il nastro tagliato, di vedere arrivare pazienti, persone da curare. C’è un’Italia non finita o, come ricorda Benoit Felici,  un’Unfinished Italy, il titolo del documentario del giovane regista italo-francese.


Quasi 33 minuti di indignazione che cresce man mano si passa in rassegna una parte degli oltre 600 edifici pubblici rimasti incompiuti nel nostro Paese. Un vero e proprio stile architettonico, come si ricorda nel documentario. Uno sperpero di risorse, di soldi, mostri architettonici abbandonati (quei pochi che hanno avuto la fortuna di essere stati utilizzati) che rimangono ad imperitura memoria. E in alcune regioni, come la Sicilia, luoghi abbandonati che vengono reinventati dagli abitanti, diventando così quello che non erano forse, in un certo senso, tornando ad avere una qualche utilità.

Ecco quindi lo stadio di Giarre, capienza di 20 mila posti, grande come molti stadi di serie A, mai inaugurato. La strada fantasma Fano – Grosseto, della quale esistono solo 6 chilometri, l’idrovia tra Milano e Cremona, un’opera da 65 chilometri ferma da decenni al 13esimo, e così via.

Vale la pena farsi un giro sul sito del documentario  http://www.unfinished-italy.com/ o di dare un’occhiata al trailer qua sotto. Perché la vicenda delle opere architettoniche abbandonate, dell’incompiuto, rischia di ricordarci che ad essere incompiuta, forse, è proprio la nostra Italia.

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