L’Italia non mi offre nulla, lascio tutto e vado a Londra

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Sogno o incubo? Racconta la tua Londra2012 sul nostro speciale. Ecco l’esperienza di Marie

In procinto di partire per Londra il mese prossimo, la mia attenzione è stata attirata da questo post, e naturalmente dai commenti e dalla discussione. Beh, devo dire che è stata una lettura un bel po’ sconfortante.

Io ho 24 anni, mi sono laureata a gennaio (una laurea magistrale in lingue e traduzione, con lode, perfettamente nei tempi) con svariati tirocini all’attivo, corsi formativi e d’informatica. Eppure, niente. Dopo aver cercato lavoro per tre mesi, sembra che questo Paese non abbia niente da offrire a una come me. Mi sento impotente, un fallimento. Mi sento in colpa verso la mia famiglia, per i sacrifici economici ed emotivi a cui li ho sottoposti, perché non riesco a “restituire” quanto mi è stato dato.

Capisco le ragioni di chi è tornato a casa, dopo l’esperienza all’estero. Soprattutto le ragioni del cuore. Se potessi, anche io mi manterrei vicina alla famiglia, agli amici. L’idea di vivere da sola, in un posto in cui non conosco nessuno, in cui non ho punti di riferimento, o meglio, in cui dovrò ri-crearmeli…mi spaventa, onestamente. Ma il cambiamento, la crescita, forse spaventano un po’ tutti.

Però mi sento anche una privilegiata: perché l’inglese (lingua) l’ho sempre amato, e non ho alcun problema di comunicazione. Perché ho avuto la possibilità (economica) di frequentare un corso in Business English per 4 settimane all’estero.

Non so se il mio destino sia di restare a Londra: come ho detto prima, la cosa più importante in questo momento è il mio cuore. Un pezzo ce l’ha l’Italia, e lo avrà sempre. Un altro pezzetto, estremamente importante per la mia felicità futura, adesso è in Essex...ma data la situazione lavorativa estremamente precaria, chissà dove sarà l’anno prossimo. Forse Brussel, forse la Svezia, o magari chissà, Londra stessa.

Per adesso, il mio obiettivo è solo riuscire a sfruttare al meglio le possibilità che mi sono state date. E penso che Londra possa offrirmi molto di più dell’Italia, ora come ora.

Quindi io parto, e auguro a tutti i viaggiatori come me maggior fortuna.

Marie

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