Obiettivo: zona 30

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In rete ultimamente si sta discutendo molto sulla necessità o meno di abbassare il limite di velocità nei centri urbani italiani da 50 a 30 km orari, un nuovo tema di confronto e discussione che sta attraversando il movimento #salvaiciclisti.

Segnalo con piacere il gruppo facebook Zona 30, nato per proporre una discussione sulla riduzione del limite di velocità all’interno dei centri urbani. Il gruppo nasce come luogo di discussione e riflessione sulla sicurezza stradale e sulla mobilità alternativa all’auto, è aperto a tutti e sta preparando una campagna di raccolta firme e di sensibilizzazione, in vista degli Stati Generali della Bicicletta, convocati a Reggio Emilia dal 5 al 7 ottobre.

Per capire meglio le motivazioni che stanno dietro alla domanda di riduzione della velocità nei centri abitati, segnalo due interessanti post: il primo è stato scritto da Alfredo Drufuca, ingegnere dei trasporti, tramite Piciclisti, riguardo al conflitto tra automobilisti e ciclisti. Il secondo è del blog Bicisnob, che mette in evidenza il rapporto (ovvio, ma non troppo per alcuni) tra velocità e mortalità e sottolinea come nella maggior parte delle città italiane la velocità media effettiva degli spostamenti in auto sia ben al di sotto dei 30 km orari.

Dunque, se già oggi con il limite a 50 km orari non si va più veloce dei 30 a causa di traffico, semafori e rotatorie, tranne che in brevissimi tratti, qual’è l’utilità reale del limite? Consentire la sgommata prima del semaforo rosso al prezzo di qualche pedone e ciclista morto? Se si considera che ogni km orario in meno riduce la mortalità sulle strade urbane del 4%, basta fare due conti per capire quanti vantaggi porterebbe in termini di vite umane l’abbassamento del limite di velocità.

Claudia Garage

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