Preparativi per l'India: ishvara pranidhana

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foto bagaglio2Manca solo 1 giorno alla mia partenza, poi saranno: emozioni, incontri, panorami e odori indiani! Questo viaggio è stato tanto desiderato, immaginato e si sta realizzando ora, nel momento più perfetto: tanti cerchi si sono completati e presto se ne apriranno altri.

E io non riesco ancora a rendermene conto, incredula che si stia realizzando!

In questi giorni, ho cercato di risparmiare un po’ di energie…ma non ci sono riuscita! Ho fatto gli ultimi acquisti importanti tra cui la macchina fotografica. Ho selezionato delle buone letture e aggiornato il lettore mp3. Ho fatto l’ultimo controllo al materiale per le lezioni dei bambini e comperato matite colorate, gomme e temperini. Ma soprattutto ho studiato ed organizzato il bagaglio cercando di pensare ad ogni dettaglio, senza dimenticare nulla, evitando di portare cose inutili. Ma la sensazione che manchi qualcosa o che ci siano cose superflui non mi abbandona.

Controllo e ricontrollo il bagaglio, la disposizione del contenuto, il peso, quasi fossi una neofita della valigia.  Forse è solo la esteriorizzazione dell’ansia da partenza, un modo per cercare di mantenere il controllo della situazione. Perché partire è in fondo lasciare le proprie certezze quotidiane per andare verso l’ignoto, lo sconosciuto…ed ecco che mi risuona alla mente una regola importante dello yoga che fa parte delle così dette niyamas ovvero osservanze: ishvara pranidhana. Letteramente “abbandono fiducioso all’Essere Superiore”, in senso lato è l’atteggiamento fiducioso nei confronti della vita, che ci permette di abbandonarci alle nuove situazioni, all’incognita della vita senza paure, con un atteggiamento di massima apertura.

Con questo post si apre anche la mia prima esperienza di diario di viaggio. Devo ammettere che ho sempre avuto una forte attrazione per i viaggi e i racconti di terre lontane suscitano da sempre in me ammirazione e una punta (un po’ più che una punta ad essere sinceri) di sana invidia. Ora che sono io ad avere una storia da raccontare, un po’ di timore e senso di inadeguatezza mi pervade. Lascerò quindi che saranno le mie emozioni a parlare. Il mio senso di comprensione della realtà. I miei pensieri, le mie paure. Cercherò di trasmettere attravershttps://www.anordestdiche.com/wp-admin/post-new.phpo le mie parole, quello che i miei occhi vedranno, gli odori che il mio naso incontrerà, i rumori che le mie orecchie dovranno sopportare ma soprattutto tutto quello che percepirò attraverso i sensi più sottili. Non avrò la pretesa di comprendere la  realtà indiana, così complessa e diversa dalla nostra. I miei racconti saranno solo un piccolo scorcio di vita vissuta e assolutamente vera.

Sara Cogliati

Leggi il progetto di Sara: Viaggio in India, alla ricerca di una serena inquietudine

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