Quando ad occupare sono le banche (riflessioni a margine mentre si festeggia la riapertura del Tacheles)

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Festeggiamo e brindiamo. Gli occupanti delle banche sono stati cacciati e al Tacheles sono rientrati gli artisti: in questi minuti si beve spritz. Alle 10.30 di stamane, sabato 24 marzo,  l’ufficiale giudiziario ha costretto – con l’ingiunzione firmata dal giudiche di Berlino che dà ragione al Tacheles – il personale della security  inviato dalla banca proprietaria dello stabile a lasciare l’arthouse.

Dietro di loro pare che i “contractors” (non saprei come altro definirli) abbiano lasciato un bel casino. Una porta del terzo piano realizzata negli anni Novanta da uno degli artisti del collettivo è stata distrutta. Pare che il danno sia stimabile (essendo un’opera d’arte) in 100mila euro. Li pagherà la HSH Northbank? Non è la prima “occupazione” violenta: lo scorso autunno già avevamo assistito al sequestro delle opere di Alexander Rodin.

La Kunsthaus Tacheles nasce nel 1990 quando un collettivo di artisti occupa l’edificio di Oranienburger strass. (Berlino Est) per evitare la sua demolizione. Il Tacheles (termine yiddish che significa parte chiaro) è un edificio storico di Berlino: primo centro commerciale della città e poi covo delle SS.  Dall’occupazione del 1990 il Tacheles è diventato il centro sociale artistico più famoso d’Europa. Per le sue sale, tra opere d’arte, musica a tutto volume e film d’essai sono passati centinaia di migliaia di giovani europei. Gli stessi che ora si stanno mobilitando contro la sua chiusura. Giusto, la sua chiusura. Tre anni fa,  l’HSH Northbank ha acquistato (con una procedura contestata) l’area: obiettivo, demolire lo storico edificio del Mitte per realizzare un albergo. Un vasto movimento popolare (170mila le firme raccolte)  e politico, culminato nella manifestazione del 21 marzo davanti al municipio di Berlino, chiede che la decisione venga rivista e che comunque l’art house venga preservata.

In attesa che il nodo venga sciolto la HSH Northbank tenta periodicamente di “occupare” lo stabile. E anche questa volta – vista la decisione presa dal giudice ieri – senza aver tutte le carte in regola. Sono cresciuto che ad “occupare”, impossessandosi di spazi abbandonati o luoghi simbolici a rischio abbattimento, erano disobbedienti e artisti. Ora sono le banche per farci hotel e supermercati. Si è rovesciato il mondo. E mi piaceva di più prima.

Lu.B.


Ecco il video che testimonia la riapertura del Tacheles questa mattina

E le puntate precedenti…

-La chiusura del 22 marzo

La manifestazione del 21 marzo

Il tentato sgombero del 15 marzo

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