Quindici motivi per andare in Armenia

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Si avvicina quel momento dell’anno in cui le persone previdenti (ahimè, non sono tra queste) cominciano a pianificare le ferie estive. Perché non scegliere l’Armenia? Ecco le mie quindici buone ragioni, tra il serio e il faceto.

  1. Perché la terra è sassosa e arida, ma fertile come poche altre. E i paesaggi cambiano di continuo.
  2. Per lo spettacolo dell’alba vista dal monastero di Tatev e quel cielo nero che diventa azzurrissimo.
  3. Per dare un passaggio ad anziane contadine che in francese vi raccontano quanto amano Michelangelo o a giovani autostoppisti georgiani che vi insegneranno qualche parolaccia in russo.
  4. Per la sobrietà con la quale il memorial del genocidio armeno mostra al mondo la storia spesso ignorata di un (altro) popolo del quale era stato pianificato lo sterminio.
  5. Perché la birra Kilikia è una bionda niente male che vi conquista subito, viene servita sempre ghiacciata, costa assai meno della minerale. E la bottiglia piccola è quella da mezzo litro.
  6. Perché a Yerevan, la capitale, il wi-fi è libero ovunque. Ma anche nei paesini più piccoli è facile trovare un hotspot gratuito.
  7. Perché è innegabilmente Asia, ma c’è tanto di Europa.
  8. Perché la cucina saprà sorprendervi.
  9. Per guidare una Lada Niva e sentirsi semplicemente uno tra i tanti.
  10. Per quel che resta dell’Urss, nel bene e nel male: dal Soviet d’Armenia che a salirci sopra ricorda una torre di Babele alle fabbriche dismesse del Nord.
  11. Per introdurvi in una festa di iraniani sull’azzurro lago Sevan e non capire se siete più contenti voi o loro.
  12. Perché l’Ararat vi segue ovunque ma resta sempre “al di là”.
  13. Per rendersi conto di sapere così poco di un popolo che ha così tanto a che fare con noi e con la nostra storia.
  14. Per essere fermati per strada da un gruppo di persone che, coltellaccio alla mano, ti tagliano una fetta di anguria dopo l’altra e ti offrono “ancora un bicchierino” di vodka. Parlano solo armeno e russo e tu no, ma quando capiscono che sei italiano ti abbracciano e iniziano a cantare “Felicità”. E ti rendi conto che la sai tutta a memoria.
  15. Per sentire, una volta a casa, quella strana nostalgia e la certezza che ci ritornerete.

 Domenico Lanzilotta

Photo by Ani Adigyozalyan on Unsplash

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