Recanati: salviamo "l'ermo colle" del Leopardi

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collePremessa: sono leopardiano, in tutti i sensi. Sono stato a Recanati, per motivi che non vi starò certo a raccontare, una decina di volte. E vorrei aggiungere una sacrosanta banalità: Recanati è cosparsa, immersa dal suo Giacomo. Il “natio borgo selvaggio” è indubbiamente carino (ora, ai tempi forse…) ma senza Leopardi, le sue citazioni, le sue descrizioni, sarebbe uno dei tanti borghi italiani. Quindi sono d’accordo con le parole di Vanni Leopardi, il conte discendente del buon Giacomo: è il “potere evocativo” che conta, e non importa se il “passo del Furlo” è più bello “dell’ermo colle”, perché è quest’ultimo che rimane fissato nell’infinito del Leopardi.
Bando alle ciance, stiamo sul pezzo: è quel colle che va difeso. La signora Anna Maria Dalla Casapiccola ha, e ben legittimamente, presentato un progetto di ristrutturazione per trasformare in residenziali alcune case coloniche presenti sul colle, di sua proprietà. Una vicenda cominciata nel 2012 che dimostra come sia lo stato di preservazione del patrimonio artistico-culturale italiano: basso. Al progetto si è infatti contrapposta la Soprintendenza per i beni culturali delle Marche. E si può capire il perché: l’ermo colle deve rimanere com’era, come faceva sognare il Leopardi. Ma la signora Dalla Casapiccola si è rivolta al Tar delle Marche, vincendo la causa. Decisione appena confermata dal Consiglio di Stato: la ristrutturazione si può fare.
Si sta muovendo il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, per salvare la situazione. E si sta alzando un polverone per salvare il colle dell’Infinito. Una soluzione che, oltre Italia Nostra, Fai e Mibac, anch’io faccio mia, nel mio piccolo. Sottolineando però una cosa che mi sconcerta: il Tar e il Consiglio di Stato hanno dato ragione alla signora Dalla Casapiccola perché la Soprintendenza marchigiana non è stata in grado di motivare la sua opposizione, spiegando dove il progetto andava ad intaccare il panorama e quali prescrizioni avrebbe dovuto seguire la signora Dalla Casapiccola. La quale, dal canto suo, ha avuto vita facile a spiegare come la cubatura non aumenti ma rimanga la stessa e nel dire che avrebbe anche seguito le indicazioni della Soprintendenza, se solo le fossero mai state fatte. Pur leopardiano, un po’ viene quasi da parteggiare per la signora: l’ermo colle è meglio che si “salvi” da solo, che se aspetta lo Stato italiano sta fresco.

Goffredo Caoduro

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