Senegal, l'integrazione in passerella

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L’integrazione passa anche attraverso la moda? La risposta è sì, perché il modo di vestirsi fa parte della cultura di un popolo: se emigrare significa vivere in un altro Paese e assimilarne usi e costumi, è anche vero che le proprie origini non si perderanno mai. Questo si vede in modo chiaro prendendo come esempio le donne africane che si trasferiscono nelle città europee. Parlando della correlazione tra moda e costume tradizionale non si può non pensare al Senegal, un Paese che tra i tanti settori di sviluppo vede ai primi posti quello della moda. Diariata Niang è una donna di origine Peul – popolazione nomade del deserto – che vive a Parigi da molti anni. Per chi lavora nel fashion system il suo è un nome famoso: è una modella che continua a sfilare per stilisti come Gucci e Louis Vuitton e che ha aperto un sito come personal shopper.

Tra le passerelle calcate nella sua carriera ce n’è una che le sta particolarmente a cuore: quella di Dakar. È sempre più conosciuta, infatti, la Dakar Fashion Week, settimana della moda subsahariana organizzata dalla stilista Adama Paris, che concentra nella capitale senegalese il meglio dei designer made in Africa. «L’anno scorso ho sfilato per la prima volta nel mio Paese. È stato bellissimo: c’era tutta la mia famiglia a guardarmi e anche mia figlia, è stato un onore per me poterlo fare. È stato come tornare alle mie radici». Radici che Diariata non ha mai abbandonato, visto che anche il suo look risente ancora delle sue origini, nonostante gli anni passati all’estero: «Ormai mi vesto all’occidentale ma alla base di ogni mio vestito c’è sempre qualcosa di africano, come un tessuto baxin o una stampa wax. Le donne Peul, al villaggio, usano costumi che assomigliano al sari indiano, molto colorati. Mi piacciono molto, perché alcuni possono essere corti o con particolari trasparenze ma non potrei mai utilizzarli qui. Può sembrare una contraddizione, ma a volte mi sembra che le donne africane siano più libere di vestirsi come vogliono in Senegal piuttosto che in Europa. Credo che sia questa libertà di scelta che ha fatto del Senegal uno dei Paesi dove la moda è più sviluppata».

Leggi tutto l’articolo di Federica Palladini su Assaman

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