Sophie, la malattia e la clownterapia on line

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Immagine tratta dal poster “Virtual Clown Care”

Occuparsi di un bambino che riceve cure palliative a domicilio può essere un’esperienza scoraggiante e motivo di esclusione sociale per la famiglia, nel caso in cui la malattia si prolunghi per lungo tempo. Tuttavia, un servizio di clownterapia online potrebbe aiutare i piccoli pazienti e i loro genitori. Come affermato dal famoso medico statunitense Patch Adams, una risata può avere lo stesso effetto di un antidolorifico.

In Australia, il Centre for Online Health della University of Queensland collabora sin dal 2003 con il Queensland Children’s Cancer Centre per capire come la tecnologia possa essere utilizzata in modo efficace per sostenere i bambini e le loro famiglie nella lotta contro il cancro. La telemedicina, in particolare, può garantire ai piccoli pazienti l’assistenza clinica e la clownterapia direttamente a casa.

È quanto successo a Sophie, una bambina malata di sette anni, la cui aspettativa di vita era stimata in mesi piuttosto che anni. Dopo il ricovero presso il Paediatric Palliative Care Service, la piccola è tornata a casa. Le sue condizioni, seppur molto gravi, avevano infatti raggiunto una certa stabilità. La bambina ha quindi potuto fare affidamento sulle videochiamate dei dottori, ben 72 nell’arco di 24 mesi.

Tre quarti dei collegamenti online non hanno avuto scopi strettamente clinici, ma hanno permesso ai dottori-clown di costruire un rapporto speciale con Sophie attraverso il canto, la danza e le risate. Il loro contributo è stato fondamentale per garantire alla bambina un adeguato sostegno emotivo e sociale. La videochiamata è diventata il momento più importante della settimana di Sophie, grazie alle canzoni e agli scherzi via streaming.

La relazione con i dottori-clown ha giocato un ruolo fondamentale anche quando le condizioni di Sophie sono peggiorate, regalando un sorriso alla bambina durante i suoi ultimi giorni di vita. La madre ha chiesto ai dottori-clown di portare il feretro della piccola e di cantare al suo funerale, in modo da trasformare un giorno triste in una celebrazione della vita.

A Sophie sarebbe piaciuto.

Antonio Pilello 

Virtual Clown Care: A case study using technology to provide social and emotional palliative care (2012)

Poster a cura di: Natalie Bradford, Nigel R. Armfield, Andrew Hallahan, Anthony Herbert, Anthony C. Smith, Jeanine Young

http://www.uq.edu.au/coh-newsite/PDF/virtual_clowns.pdf

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