Tanti auguri, Romania! Benvenuta, Moldavia

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proteste_romaniaQuest’ anno per la festa nazionale di 1 dicembre, più che nel passato, si sente aria di ottimismo. I fatti storici centrati sull’unione della Transilvania con la Romania del 1918, lasciano spazio ad uno sguardo speranzoso verso est. A Bucarest e a Chisinau si festeggia! Fortemente sostenuta dalla Romania, la Repubblica Moldavia ha firmato il 29 novembre a Vilnius gli accordi di associazione e libero scambio con l’Unione Europea, resistendo alle forti pressioni russe di rinunciare all’orientamento occidentale.

Dopo sessant’ anni di divisione, le strade dei due stati romeni corrono insieme verso l’Europa. Ma le novità non si fermano qui. A Bucarest e a Chisinau si parla ufficialmente di due stati romeni, con un futuro comune. Solo pochi anni fa era impensabile un riavvicianamento di questa portata. Dominato dai filo-russi, con un esercito russo presente ancora in Transnistria per di più separatista, il regime di Chisinau negava tutto ciò che era romeno, nel nome di un nazionalismo moldavo, fatto crescere in fretta e furia dopo il crollo dell’URSS.
Le radici storiche, la lingua comune, ma soprattutto il futuro cammino europeo percorso insieme fanno ben sperare in un avvicinamento storico e, perché no, in una riunificazione. Romania, per le voce della Presidenza della Repubblica, ha espresso una nuova dottrina geostrategica, il cui obiettivo finale è la ricostruzione dell’unità statale di tutti i romeni. Anche a Chisinau le istituzioni segnano un’apertura storica verso la “sorella maggiore”, Romania, che ha appoggiato senza condizioni il desiderio della Repubblica Moldavia di integrarsi in Europa. Il primo ministro moldavo ha riconosciuto la comunanza culturale e lingustica dei due stati romeni. La separazione dei romeni, obbligati a vivere in due stati, rappresenta l’ultimo retaggio del famigerato accordo del 1939 tra la Germania di Hitler e l’Unione Sovietica di Stalin, il cosidetto patto Ribbentop- Molotov, con il quale le due potenze si spartivano l’Europa Orientale.Questo 1 dicembre deve segnare l’inizio di un percorso comune, che prima possibile porti alla realizzazione della Romania Grande.

Teodor Amarandei

Leggi i Racconti transilvani di Teodor, il romeno della porta accanto

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