Turchia, il pensierino cattivo del giorno

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Calandoci nei panni del ministro Terzi, sappiamo che l’alleato turco è stato attaccato e ha tutto il diritto di difendersi. Sotto sotto sappiamo anche che l’attivismo erdoganiano nella regione può essere uno dei pochi elementi positivi di stabilizzazione: offre una sponda intelligente (o quantomeno strutturata) a primavere e problemi che trovano la propria origine nella notte dei tempi e che altrimenti verrebbero lasciate alla loro disperazione.

Però il fatto che ora il governo di Ankara chieda l’approvazione del Parlamento per operazioni militari fuori dai confini nazionali (che in effetti in passato ha fatto tranquillamente senza l’approvazione del Parlamento) non ci lascia proprio tanto tranquilli. Non vorremmo mai che la Turchia approfittasse dell’occasione per regolare conti aperti nella regione (curdi, controllo delle sorgenti idriche, etc etc.) magari col il beneplacito della Nato, in cambio di un intervento in primo piano in Siria, paese dove la Nato non saprebbe come intervenire. Per cui va bene magari la solidarietà. Ma una delega in bianco magari quella no..

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