Un giorno ordinario, un video per raccontare l'incontro con la disabilità

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“Si può fare: perché no?” è il progetto di Niki Leonetti, ventiquattrenne disabile dalla nascita che sogna una società in cui la disabilità venga considerata una risorsa. Nel 2013 insieme a un gruppo di giovani ha dato vita a un progetto che lo porta nelle scuole a insegnare che basta poco per ottenere grandi risultati. Lo testimonia anche il video Un giorno ordinario, che ha riscosso un grande successo su Facebook.

Niki Leonetti è nato a Verona nel 1992. Fin dalla nascita, in seguito a una ipossia cerebrale, è affetto da una paresi a livello sinistro e un po’ più lieve a destra, con disabilità motoria. Nel 2013 ha fondato il progetto “Si può fare: perché no?”, in cui sfrutta l’esperienza del servizio civile e quella come animatore per promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità. La sua missione è abbattere le barriere mentali e i pregiudizi nei confronti del diverso, spiegando in che modo la diversità può diventare una risorsa. Dai bambini delle scuole elementari fino agli adulti: “Si può fare: perché no?” si rivolge proprio a tutti, perché sa parlare con semplicità attraverso racconti e video, condividendo il suo messaggio con sempre più persone.

Gli incontri con Niki

Niki da tre anni viaggia per raccontare la sua storia e spiegare in che modo sia possibile includere la disabilità in ogni ambiente della vita quotidiana, sia a scuola che sul lavoro o nelle varie comunità. La sua meta privilegiata sono le scuole, dove si formano i cittadini di domani, oppure i convegni, secondo le diverse tipologie di incontro in cui si compone il suo progetto. C’è il laboratorio in classe, in cui ci si confronta insieme sui concetti di disabilità, diversità e inclusione attraverso racconti, video ed esercizi; c’è l’incontro per l’assemblea d’istituto, che ruota intorno alla testimonianza di Niki e di altri che hanno trasformato la disabilità in punto di forza; infine, la modalità del convegno è la più flessibile e può essere una semplice presentazione del progetto e della storia di Niki oppure una serata che vede la presenza di vari ospiti come atleti paraolimpici, associazioni ed esperti.

L’obiettivo è sempre riconoscere e valorizzare l’importanza della persona, che viene prima della sua disabilità. «Tutto è nato dall’incontro con persone che mi hanno accolto più che accettato, perché l’accogliere è una cosa che viene da dentro. Loro hanno visto in me non l’handicap ma un individuo a tutto tondo – racconta Niki. – Porto avanti il mio progetto per dare anche ad altri le possibilità che ho avuto io». “Si può fare: perché no?” è partito in provincia di Verona, e ora Niki e il suo team hanno già svolto più di 200 incontri nelle scuole e nei comuni del Nord Italia, invitati anche in Trentino e in Piemonte. Inoltre Niki ha partecipato a due edizioni del Treno della Memoria, il progetto che dal 27 gennaio 2005 ha portato circa 30mila ragazzi fra i 17 e i 25 anni provenienti da diverse regioni d’Italia a visitare Auschwitz e Birkenau, in un percorso educativo che cerca di formare nuovi cittadini attivi nel costruire la realtà che li circonda attraverso momenti di gioco, testimonianze, incontri e laboratori. La meta del Treno della Memoria è Cracovia, dove Niki è stato invitato a partecipare come relatore.

Un giorno ordinario, il video che racconta un’inclusione possibile

Il video Un giorno ordinario, semplice e immediato, ha avuto un enorme successo su Facebook, raggiungendo in breve tempo più di 74mila visualizzazioni e oltre 225mila persone in tutta Italia. Il titolo sta a significare che non c’è nulla di straordinario nel vivere con una disabilità se questa viene vista non come un peso, ma come qualcosa che può essere valorizzato grazie all’amore, all’affetto o semplicemente al rispetto. «La disabilità è un mondo che è dietro l’angolo, ma l’amore e la voglia di vivere hanno superato le barriere», afferma Niki, ed è ciò che si augura per tutte le persone con disabilità. In fondo – dice – basta poco.

Rebecca Travaglini

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