Vicenza, la Cgil entra nelle basi americane. Ma la guerra fredda non è ancora finita

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

La guerra fredda non è ancora finita, ufficialmente, a Vicenza. Sono state consegnate le prima 30 tessere della Cgil ad altrettanti connazionali che lavorano in basi e installazioni militari americane. Trenta su circa 4.000 lavoratori, ma intanto è già un inizio. Un’esclusione che dura dagli anni ’50, da alcuni accordi bilaterali firmati da Italia e Stati Uniti: di fatto nelle basi americane hanno operato, firmato contratti collettivi, solo Cisl e Uil. Dopo quasi settant’anni, cade questo pezzo di muro di Berlino in salsa berica.

Una vicenda che ricorda un po’ quella di Hiroo Onoda, il soldato giapponese che non sentì, o non volle credere, l’annuncio della resa nel 1945 e per lunghi 29 anni visse nella foresta, a fare azioni di guerriglia contro i filippini. Sono nel 1974 uscì dalla giungla: dovettero chiamare il suo, ormai vecchissimo, ufficiale capo per stanarlo e convincerlo che la guerra era finita davvero, 29 anni prima.

«Un segnale che anche a Vicenza tra i lavoratori del personale civile non-statunitense cresce l’interesse verso la libertà di associazione sindacale all’interno delle Basi – spiega Alessio Odoni segretario generale della  Filcams Cgil di Vicenza – si tratta di un altro traguardo importante, a cui si arriva, dopo anni di battaglie e tanto impegno da parte di tutti».

Ma c’è ancora strada da percorrere: nel contratto nazionale che definisce le normative per il personale civile non-statunitense delle Forze Armate U.S.A. in Italia (Lavoratori Basi Usa)  è disposto che “i comandi intrattengono rapporti sindacali con Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil”, escludendo quindi la Cgil. Dopo l’iniziativa dei lavoratori della Base Usa di Sigonella, si è arrivati alla costituzione di coordinamento nazionale, al quale hanno partecipato anche lavoratori delle Basi di Vicenza. Ora si è in attesa che lo sviluppo del dialogo già aperto tra CGIL, Governo Italiano ed Ambasciata USA, consenta l’accreditamento della Filcams col datore di lavoro. Piccoli muri cadono.

Ti potrebbe interessare

Libia, la guerra per immagini
Visti da là
Iraq, dieci anni dopo la guerra
La rete non fa la democrazia
La vignetta spezzata