World Social Forum a Tunisi

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L’apertura si è svolta questa mattina, con una grande assemblea riservata alle sole donne, mentre alle 16, fra qualche minuto, è in programma la marcia di inaugurazione con almeno 35mila persone previste fra il pubblico. E’ il World Social Forum di Tunisi, dove sindacati, ong e movimenti vogliono lanciare una mobilitazione a livello internazionale contro la svendita dei beni comuni, sensibilizzando sulle problematiche alle quali si va incontro con i cambiamenti climatici in atto.

Ecco la testimonianza di Fairwatch, una Ong che seguirà tutto l’evento.

Tutto è pronto a Tunisi per l’apertura del World Social Forum: questa mattina il via ai lavori con la grande assemblea delle donne, convocata alle 10.00 presso il Campus Al Manar, da dove si partirà per raggiungere alle 16.00 Place 14 Janvier, luogo da cui comincerà la Marcia inaugurale per cui è prevista una partecipazione di oltre 30mila persone.

“Dignità” è la parola scelta dai movimenti del Maghreb/Mashrek per descrivere questo evento, e l’impegno che mettono le oltre 4578 organizzazioni registrate, arrivate da 127 Paesi per animare in cinque giorni 1000 incontri, 70 spettacoli musicali, 100 film e oltre 50 esposizioni contro la corsa alle liberalizzazioni commerciali e finanziarie, la svendita dei beni comuni, la fine del lavoro e l’accelerazione dei cambiamenti climatici.
Fairwatch è tra esse, ed è l’unica organizzazione italiana tra i facilitatori del Climate space, che raccoglierà nella facoltà di scienze tutti gli eventi dedicati alla lotta contro il fenomeno dei cambiamenti climatici che contribuisce già ad uccidere oltre 400mila persone ogni anno. Il Climate space è promosso da oltre cinquanta realtà di tutto il pianeta tra cui Alternatives International, ATTAC France, Environmental Rights Action, Nigeria, Focus on the Global South, Indigenous Environmental Network e La Via Campesina, che si aprirà mercoledì 27 marzo con la prima assemblea nell’AMPHI (9h – 11h30 ) con un focus sui cambiamenti climatici nei Paesi del Maghreb/Machrek che metterà a confronto le realtà della primavera araba con indigeni, migranti, sindacalisti e militanti del Nord, da Occupy, agli indignados, che concorderanno un calendario di eventi e campagne comuni. Tutte le attività previste:
http://climatespace2013.wordpress.com

 

Una delle tappe più importanti della lotta alla mercificazione dei beni comuni sarà la mobilitazione globale in vista della Conferenza Ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, che si terrà a Bali, in Indonesia, dal 3 al 6 dicembre 2013. Proprio come a Seattle ormai 17 anni fa, i capi di stato e di governo convocati, archiviata l’agenda cosiddetta “di sviluppo” presentata a Doha nel 2001 dopo l’attacco alle Torri Gemelle, si apprestano a rispondere alla crisi business as usual, lanciando un nuovo ciclo di liberalizzazioni, chiamato “Bali package”, con un attacco forte ai mercati emergenti, una stretta sulla proprietà intellettuale, ma soprattutto un nuovo trattato internazionale sui servizi che potrebbe rapidamente portare alla svendita e alla privatizzazione dei beni comuni come acqua, energia, sanità e comunicazioni.
In vista di questi avvenimenti, ma soprattutto per accrescere la comprensione e la comunicazione degli impatti dei negoziati di liberalizzazione commerciale in corso presso la Wto e, come membri dell’Unione europea, a livello bilaterale, anche sul nostro Paese, Fairwatch lancia a Tunisi insieme a Cgil, Arcs/Arci e Legambiente il nuovo Osservatorio italiano sul commercio internazionale. Appuntamento al Campus Al Manar giovedì 28 marzo dalle ore 9.00 alle ore 11.00 con le organizzazioni promotrici, per tutti i dettagli e gli appuntamenti futuri.

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