A caccia di crateri seduti dal salotto di casa o sulla sdraio

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È partito un progetto ‘citizen science’ per coinvolgere la popolazione nella ricerca scientifica chiamato ‘Vigie-Cratère’. Tra quarantena chiusi in casa o vacanze rilassanti nel proprio paese, ci si può spostare idealmente in tutto il mondo, imparando allo stesso tempo qualcosa sui crateri d’impatto e contribuendo alla conoscenza dell’evoluzione della Terra attraverso le collisioni con frammenti di asteroidi.

La distribuzione geografica dei crateri d’impatto riconosciuti non è omogenea tra i vari continenti. Più della metà dei circa 200 crateri noti si trova in Europa ed in Nord America. Tralasciando gli oceani, il problema con gli altri continenti è la scarsità di ricerche a riguarda. Si stima che la gran parte dei crateri affioranti con diametro maggiore di 6 chilometri sia già stata scoperta, ma esistono ancora decine di crateri tra 1 e 6 chilometri di diametro e forse centinaia di più piccoli di cui ancora non si sa nulla.

Alcuni crateri d’impatto potenziali sono stati recentemente scoperti usando immagini satellitari. Vigie-Cratère, oltre alle tradizionali immagini satellitari, offre uno strumento aggiuntivo basato sulla topografia, che permette d’individuare meglio gli avvallamenti circolari, altrimenti poco visibili. Ovviamente, la natura di un cratere va confermata sul terreno. Per questo, alcuni crateri individuati grazie a Vigie-Cratère saranno oggetto di spedizioni dedicate.

Si potrà anche votare le strutture identificate da altri e che si ritiene abbiano maggiori chance di essere veri crateri d’impatto. Inoltre si può contribuire con materiale fotografico delle strutture individuate, se si abita nelle vicinanze o vi ci si passa accanto andando in vacanza. La piattaforma Vigie-Cratère fornisce pure la possibilità di scambiare dati, informazioni e pareri con gli altri partecipanti.

Le informazioni raccolte saranno usate dai ricercatori per organizzare delle spedizioni scientifiche. Tutti i dati sono pubblici e le pubblicazioni scientifiche che deriveranno da tale progetto includeranno i nomi di chi ha contribuito a livello amatoriale ad identificare tali strutture d’impatto.

Per iniziare la ricerca di crateri: http://www.vigie-cratere.org

Per seguire il progetto su social: http://www.facebook.com/vigiecratere e Instagram @vigie_cratere

Per ulteriori informazioni, contattare Ludovic Ferrière, curatore della collezione di meteoriti presso il Museo di Storia Naturale di Vienna (Austria).

*Vigie-Cratère fa parte del programma Vigie-Ciel, sostenuto dal Museo di Storia Naturale di Parigi, assieme all’Università di Parigi Saclay, IRD, l’Osservatorio di Parigi, Unverscience, L’Università Alpina di Grenoble, l’Istituto Pythéas, il Museo di Storia Naturale di Vienna, nella persona di Ludovic Ferrière, ed il CNRS, finanziato da “Investissements d’avenir” all’interno del progetto “65 milioni di osservatori”.

 

 

Lidia Pittarello

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