A seno nudo contro la violenza. Che succede in Colombia?

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In topless o seminude a marciare contro la violenza  e la discriminazione della donna in Colombia. E’ successo domenica, a Bogotà. Qualche settimana fa, proprio su Anordestdiche, un post di Gustavo Claros definiva senza mezzi termini la Colombia un paese in “guerra civile” da più di 40 anni. A corroborare la tesi di Claros, le parole di una cooperante italiana in Colombia. L’articolo provocò la reazione di un gruppo facebook, “Italiani che amano la Colombia”. Fummo molto contenti di questo distinguo: confrontarsi è fare informazione. Soprattutto quando si è, anche in forte, disaccordo.

Le foto della manifestazione si possono trovare qui, nella fotogallery del Corriere. Quello che invece piacerebbe a noi è capire veramente cosa stia succedendo in Colombia. Lo scorso ottobre venne a Padova Teresa De Jesus Aristizabal Sanchez, attivista colombiana che si occupa dei diritti delle donne, a raccontarci quanto spesso nel suo paese le donne vengono uccise, fatte a pezzi, mutilate e gettate nei campi. Disse proprio così, senza giri di parole. Quindi, detto da una persona che la Colombia sa solo dov’è sul mappamondo oltre a quel (poco) che si legge, sarebbe bello aprire un dibattito. Ogni intervento è ben accetto, c’è spazio per tutti. Par di capire che problemi ce ne sono, in Colombia. Come si intuisce che per le donne non è facile la vita. Il contributo che possiamo dare noi è quello di parlarne. Facciamolo.

E.A.

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