Arrestato Luca Claudio. E gli elettori di Abano? Un'altra spinta per l'abolizione del suffragio universale

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Perdonerete la provocazione di questo articolo a Claudio (a caldo, scusate). E’ passata un’ora dall’arresto di Luca Claudio per tangenti. Ovviamente Luca Claudio è innocente fino a prova contraria. E ovviamente gli elettori di Abano ora che l’hanno rieletto trionfalmente domenica e quelli di Montegrotto prima, sono sovrani e liberi di scegliere come meglio credono. Ma che Luca Claudio sia un personaggio un po’ discusso e discutibile è un dato di fatto da sempre. Diciamo che non ha mai emanato odore di santità. Eppure il Veneto più profondo conferma una certa vocazione inestirpabile e viscerale a votare, accettare ed assolvere il proprio lato oscuro.

Mi viene in mente il Doge Giancarlo Galan, il presidente della Bpvi Gianni Zonin, che sia chiaro, è innocente fino a prova contraria, vittima anch’egli dell’inspiegabile e inspiegato, misterioso crac della Popolare di Vicenza. Ma anche come la memoria profonda del web ricorda ancora Felicetto Maniero e tutti i cialtroni criminali che hanno attraversato i Balcani veneti.  Tutti personaggi con problemi legali di vario tipo ma assolti, anzi elevati a semidei, nelle urne e nelle assemblee dove 1 vale 1, nei forum di discussione. E’ una provocazione certo. Ma un’abolizione, una sospensione, diciamo un ravvedimento operoso del suffragio universale in un Paese dalla autocoscienza sporca sembra una via quasi auspicabile.

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