Betlemme, a due passi dal muro uno spazio per far sognare i bambini
Piccoli gesti per grandi sogni. Uno spazio dove giocare liberamente a pochi metri dal muro della vergogna che separa la Palestina da Israele. Al Caritas Baby Hospital di Betlemme arriva la Play Room per i bambini. Un regalo di Natale anticipato sperando di dimenticare un anno che, con i bombardamenti su Gaza e le tensioni in Cisgiordania, è tutto da archiviare.
Pensata da suor Donatella Lessio, cara amica di Anordestdiche, la sala giochi è una bomboniera di colori vivaci, giochi per i bambini, computer e piccoli banchi per disegnare e leggere. La struttura, realizzata grazie alle donazioni raccolte dall’associazione Aiuto Bambini Betlemme e da altre onlus italiane, è stata inaugurata nelle scorse settimane alla presenza di suor Maritilde Zenere superiora generale delle Elisabettine di Padova, del vicepresidente di Aiuto Bambini Betlemme Emilio Benato e di una quarantina di volontari partiti dal Veneto, dalla Toscana e da varie regioni d’Italia. “Questa nuova sala giochi – spiega Luigi Vassanelli, presidente di Aiuto Bambini Betlemme – è il frutto dell’impegno di tanti volontari sparsi in tutta Italia che, in questi anni, si sono dati da fare per sostenere le attività dell’ospedale pediatrico e per finanziare questo progetto in particolare”.
Complessivamente la nuova play room dell’ospedale pediatrico è grande 285 metri quadrati e può ospitare, contemporaneamente, oltre una trentina di bambini; è stata arredata in modo da essere utilizzata come sala giochi e come aula formativa con computer, piccoli banchi, scaffali per i libri e giochi adatti ai piccoli ricoverati dell’ospedale pediatrico di Betlemme.
Un ruolo fondamentale nella gestione del Caritas Baby Hospital lo svolgono le suore Elisabettine che da anni sono impegnate nell’assistenza dei bambini malati e nella formazione del personale infermieristico dell’ospedale. Da una loro intuizione nasce questa nuova sala giochi. “L’idea – spiega suor Donatella Lessio – era quella di creare un ambiente dedicato alle attività ludiche e formative dei bambini. Una sala tutta per loro dove giocare a perdifiato, imparare cose nuove e soprattutto dimenticare il dolore di un corpo che soffre. La “play therapy”, la “terapia del gioco” ha proprio questo scopo: spostare l’attenzione del bambino sui giocattoli, sui fogli da colorare, sulle costruzioni rendendogli la giornata più accettabile e soprattutto attivare quelle reazioni chimiche del corpo che aiutano a guarire”.
La nuova sala giochi si trova nella parte est dell’ospedale: l’accesso avviene attraverso il corridoio delle due sezioni pediatriche. È dotata di una terrazza esterna chiusa, dove i bambini posso uscire e giocare in sicurezza. “Attorno – racconta suor Donatella – c’è anche un bel appezzamento di terra con ulivi dove vorremmo iniziare un percorso di care-therapy, la terapia che consiste nel dare la responsabilità ad ogni bambino di prendersi cura di una piantina, di un fiore o di un ortaggio, di cui cominciare a sentirsi responsabile”.
La nuova area del Caritas Baby Hospital, tuttavia, non funzionerà solo come sala giochi, ma sarà anche un luogo educativo per i ricoverati in età scolare. L’obiettivo è quello di poter contare su una maestra per aiutare i bambini a non perdere troppe lezioni di scuola. “Chiederemo al governo palestinese – conferma suor Lucia – di metterci a disposizione un’insegnante che aiuti i bambini ricoverati a rimanere al passo, per quanto possibile, con le lezioni”.
Il Caritas Baby Hospital è il più importante ospedale pediatrico di Betlemme, l’unico che ospita le madri dei piccoli malati e offre loro una formazione per curare i figli. Le sue porte sono aperte ogni giorno, senza interruzione, dal 1952 per bambini ammalati e per le madri, indipendentemente dalla loro religione e dalla loro estrazione sociale.