Chiude il Centro stabile di cultura di San Vito di Leguzzano. Ma la sua musica non si ferma

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Chiude il Centro stabile di cultura, da più di vent’anni punto di riferimento per la musica indipendente, coraggiosa e sperimentale nell’Alto Vicentino e non solo. Un capannone nel buio, non facilissimo da trovare, lungo la strada tra Vicenza e Schio, all’altezza di San Vito di Leguzzano. Ma una volta imparata la strada si tornava spesso, perché quello spazio custodiva al suo interno meraviglie musicali, band internazionali che richiamavano un pubblico fedele, competente e curioso: questo è stato per molto tempo il Csc. Sempre gestito a partire dalla passione e dal volontariato, mai diventato un locale in senso classico.

L’associazione omonima, fondata nel 1990 a Schio, agli inizi aveva organizzato concerti itineranti per molti anni. Fino al 1999, quando aveva preso in mano un vecchio capannone industriale, trasformandolo in una sala concerti per palati fini. Qui hanno suonato tra gli altri John Zorn ed Enrico Rava, Marc Ribot, Pere Ubu, Faust, The Ex, e ancora Afterhours, Calibro 35, Marta sui Tubi, Giardini di Mirò, Uzeda, Cristina Donà. Chi scrive ricorda, tra i tanti concerti, quello dei No Means No nel 2007, e l’ultimo, una lunga e magmatica sessione elettronica degli Zu, il 17 gennaio 2020, poco prima che la pandemia costringesse allo stop ai live.

Centro stabile di cultura, il progetto torna nomade

Dopo un anno di chiusura, la gestione dello spazio fisico è diventata economicamente insostenibile. Così l’associazione ne annuncia la chiusura, in un post sul suo sito. Il progetto continuerà, assicurano, tornando al nomadismo delle origini. Ce lo auguriamo, e riportiamo qui sotto il testo integrale dell’annuncio.

Lettera ai soci – 21 Febbraio 2021

Cari Amici Instabili, 

Ci auguriamo che voi e i vostri cari stiate bene, fisicamente e mentalmente. 

È passato quasi un anno dall’ultimo concerto al CSC, e in questi mesi l’incertezza esterna ha bloccato anche i tre eventi organizzati in chiesa di S. Francesco a Schio. Ci mancate!

Nonostante lo stallo dell’attività noi non ci siamo fermati. Il nostro gruppo di volontari sta tuttora lavorando sodo tra bandi, consulenze e riunioni online. Per questa ragione desideriamo aggiornarvi sul futuro dell’associazione.

In questo periodo abbiamo riflettuto molto sul nostro percorso in termini di identità, obiettivi e modalità di fruizione. Il nostro storico motto “corpo mutevole e mutante” ci ha sostenuto e ispirato, ora più che mai sentiamo che ci rappresenta appieno. 
Per il futuro che ci aspetta occorreranno forme nuove per “esserci”, soluzioni al passo con i tempi e i nuovi bisogni del pubblico e del territorio.
Per queste ragioni vi comunichiamo la decisione di lasciare la sede a San Vito di Leguzzano. 
Purtroppo non vi è un modo meno amaro per dirlo. È una notizia forte e dolorosa che abbiamo cercato di rimandare il più possibile. 
Mantenere una sede stabile senza ospitare artisti e spettatori, e con incerte prospettive future, sarebbe impresa insostenibile. E tanto dannosa quanto più passa il tempo.

Nonostante ciò è per noi importante affermare in modo chiaro e senza fraintendimenti, che l’associazione continuerà a vivere ed esistere. 

Un grande GRAZIE ai soci fondatori che da un’idea folle e testarda hanno dato vita a questo spazio che dal 1999 è stato la nostra casa. Grazie ai volontari che di stagione in stagione l’hanno curata e mantenuta. Grazie anche ai soci che in ogni serata l’hanno intensamente vissuta, amata e perfino annusata.

La  chiusura della sede è la conclusione di un progetto: un esperimento durato 31 anni, un tassello fondante del nostro percorso di cui siamo estremamente orgogliosi e che porteremo con noi come bagaglio di viaggio.
Abbiamo trasformato un capannone industriale di una zona periferica in un piccolo polo di sperimentazione musicale, artistica e culturale, in grado di generare una comunità di appassionati, soci, volontari e artisti che è cresciuta insieme a noi!

In questo momento storico che segnerà un prima e un dopo a tutte le cose, il CSC torna alle sue origini: un’associazione nomade e itinerante, come lo è stata per 9 anni agli esordi della fondazione nel 1990. 
Fedeli a noi stessi e ai nostri soci, continueremo ad esplorare musica straordinaria, con la stessa curiosità e passione che da 31 anni ci contraddistingue.

Abbiamo tanti progetti in cantiere e voglia di raccontarveli. 

A presto!

Fabio T., Martina, Claudia, Luca M., Arianna, Roberto, Stefania, Emanuela, Elisa D.B., Stefano, Fabio P., Elisabetta, Gianni, Rita, Fabio G., Ilaria, Elisa S., Ettore, Daniele, Andrea, Luca S.

Giulio Todescan

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