Certosa di Trisulti, 'medicina' per corpo e mente

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E’ lì ferma e imponente e attende che le polemiche, le diatribe giudiziarie e politiche passino e che torni al centro la sua bellezza. Stiamo parlando della Certosa di Trisulti, splendido esempio di architettura religiosa in montagna. La meravigliosa struttura di trova a Collepardo, vicino ad Alatri, in provincia di Frosinone.

 

La questione sovranista di Bannon

Uno dei monasteri più belli d’Italia è salito alla ribalta internazionale nell’ultimo periodo per la (contestata) gestione affidata all’associazione ‘Dignitatis Humanae Institute’. Questa è guidata da Benjamin Harwell e vicina al guru americano Steve Bannon, già braccio destro del presidente Usa Donald Trump. In attesa di capire cosa sarà del gioiello, la Certosa è stata riaperta per le visite guidate ed è tornata ad accogliere i turisti.

Le sue origini risalgono all’anno Mille.  San Domenico da Foligno, monaco benedettino, fondò in questo posto di selvaggia bellezza e solitudine, già luogo di eremitaggi, incavata nella montagna e costruita sotto un’alta rupe, un monastero dedicato a San Benedetto. Per volere del papa anagnino Innocenzo III, nel 1204 l’abbazia e i beni passarono ai Certosini, che curarono la costruzione di un nuovo monastero più conforme alla loro vita e regola monastica.

Dentro la Certosa di Trisulti un corso di erboristeria

Certosa di Trisulti

La Farmacia all’interno della Certosa

Dal 1947 essa non ospita più i Certosini ma i Cistercensi che accolgono cordialmente i visitatori tra chiostri silenziosi ed antichi laboratori di farmacia dove è possibile seguire un corso di erboristeria e botanica pratica, organizzato annualmente nel piccolo centro. Normalemnte il corso si svolge da maggio a luglio. Ora, con l’emergenza sanitaria è tutto in fase di ripristino.

La Farmacia è il vero fiore all’occhiello della Certosa. Realizzata nel XVIII secolo dai monaci che, da sempre, hanno raccolto sulle montagne circostanti erbe con cui preparare medicamenti, unguenti e droghe che riponevano in vasi di terracotta maiolicata. Questi si possono ancora ammirare ben allineati in una delle due deliziose salette. Ancora oggi permane la produzione di liquori tradizionali. Decorata con realistici trompe-l’œil di ispirazione pompeiana, presenta arredi settecenteschi di Giuseppe Kofler e scaffalature in legno con i vasi in vetro cui venivano conservate le erbe medicamentose e i veleni estratti dai serpenti, le antiche ricette di magici infusi che i monaci realizzano con erbe medicinali ed aromatiche coltivate nei loro giardini.

Per visitare la Certosa è necessaria la prenotazione. Sul sito si trovano tutto le informazioni.

 

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