Il cinema del Quebec online per una settimana, per celebrare la francofonia

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Il Quebec, la sua lingua e il suo cinema, per una settimana online, rigorosamente in lingua originale e con i sottitoli in italiano. Dal 24 al 31 marzo 2021 si può seguire gratuitamente su MyMovies la rassegna Giornate del cinema quebecchese in Italia, 18esima edizione dell’iniziativa promossa in occasione della Giornata Internazionale della Francofonia in collaborazione con il Conseil des arts et des lettres du Québec, la Delegazione del Québec a Roma, l’Ambasciata del Canada in Italia, la Société de développement des entreprises culturelles du Québec, insieme a Compass Productions e Mymovies.

La rassegna, che ha quest’anno come tema Rage et Résilience, propone 6 lungometraggi e 18 cortometraggi ed è supportata da una rete di partner locali: Institut français Milano, Institut français Firenze, Kinetta Spazio Labus, Animanera, Festival MIX Milano, Kinodromo, UCCA, Zia Lidia Social Club, Ufficio di Rappresentanza di Wallonie-Bruxelles International, Cinemino e il vicentino Working Title Film Festival.

Tutte le informazioni si trovano sul sito cinemaquebecitalia.com.

Cinema quebecchese in Italia, i lungometraggi in programma

Presentato in anteprima mondiale alla Berlinale e successivamente al Giffoni Film Festival, La Déesse des mouches à feu di Anaïs Barbeau-Lavalette (2020) è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Geneviève Pettersen e racconta la discesa agli inferi di un’adolescente che a metà degli anni ’90 tenta di liberarsi dalle convenzioni della provincia canadese. Il flusso poetico del primo amore, le prime esperienze sessuali e con le droghe della giovane protagonista e del suo gruppo di amici, il punk rock, Kurt Cobain, Christiane F e Mia Wallace. Dal film emerge l’intimità narrativa del coming of age di una giovane ribelle che ha la forza e le debolezze di una dea perduta.

À tous ceux qui ne me lisent pas di Yan Giroux (2018) è liberamente ispirato alla vita e alle opere del poeta quebecchese Yves Boisvert (1950 – 2012), originario di L’Avenir e famoso per aver contribuito alla nascita del Festival Internazionale della poesia di Trois-Riviéres.
Per tutta la vita Yves ha trascinato la sua valigia nelle case di chi lo accoglieva, per dedicarsi completamente alla poesia. Arriva così come una tempesta anche nella vita di Dyane e di suo figlio Marc, adolescente dedito allo studio che resta affascinato dal carisma e l’eclettismo di questo estraneo comparso all’improvviso nel letto di sua madre. Lo spirito ribelle del poeta è contagioso e spingerà Marc ad abbandonare i percorsi banali della vita.

L’acrobate di Rodrigue Jean (2020) è ambientato in una città nord americana, in un momento di grande sviluppo del mercato immobiliare. Qui Christophe, un professionista di mezz’età alla ricerca di una nuova abitazione, incontra Micha, giovane acrobata russo, e si lascia trascinare in una relazione sentimentale inaspettata. I due uomini si incontrano tutte le notti, nello stesso appartamento dove si sono conosciuti per caso e che Christophe ha istintivamente deciso di comprare. In pieno inverno, completamente tagliati fuori dal mondo esterno, gli amanti si immergono, trascinati dal desiderio, dentro abissi senza limiti.

Les Salopes Ou le Sucre Naturel de la Peau è un film di Renée Beaulieu del 2018. Marie-Claire, madre e moglie felicemente sposata e docente universitaria di dermatologia, conduce una vita sessualmente libera che alcuni amici e colleghi considerano quasi sovversiva. La sua vita professionale e personale s’intrecciano, quando viene coinvolta in un progetto di ricerca sulla reazione delle cellule epidermiche all’eccitazione sessuale. La regista esordiente Renée Beaulieu mette in scena una sessualità femminile consapevole, complessa e rivoluzionaria.

Le rire di Martin Laroche (2020) è ambientato nel Québec ai giorni nostri. Valérie è sopravvissuta per miracolo ad una guerra civile dove ha perso il suo compagno. Innamorata di Gabriel, tenta di dimenticare il passato, nonostante i demoni che l’accerchiano. Lavorando in una casa di riposo per anziani, incontra Jeanne, una paziente ironica e saggia che a causa di una paralisi è costretta a letto e non è più autosufficiente. Nonostante i limiti fisici, riesce ad intessere con Valérie una relazione complice e d’amicizia, fuori dagli schemi. Mescolando realismo e surrealismo, Le rire indaga dal punto di vista profondamente umano la sindrome del sopravvissuto, l’elaborazione del lutto, il potere dell’amore e la gioia di essere vivi.

Ziva Postec, la monteuse derrière le film Shoah di Catherine Hébert (2018) è il ritratto in forma di documentario di Ziva Postec, la donna che ha consacrato circa sei anni della sua vita al montaggio del film Shoah di Claude Lanzmann, monumentale documentario, film-fiume passato alla storia e considerato ormai visione imprescindibile. Sarta delle ombre, Ziva si è dedicata al cinema fino all’ossessione. Da Jaffa in Israele, dove vive, racconta i suoi ricordi personali e le emozioni legate ad un’operazione creativa fuori dal comune che, con oltre nove strazianti ore di materiali d’archivio, fa luce sullo sterminio degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.

Per scoprire anche i cortometraggi in programma, seguite questo link.

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