Come si canta la zaghroutah

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Scommetto che pochi di voi sanno cosa significa letteralmente questa parola, anche se sono sicura che foneticamente tanti di vuoi l’avranno sentita almeno una volta nei vari film americani ambientati in Medio Oriente. Spesso questo suono è stato associato alla esoticità dei luoghi e, assieme ad altri elementi come il velo, gli harem, i beduini e lo stesso deserto, ha contribuito a disegnare da parte degli occidentali questa regione e a creare i classici stereotipi riguardanti il Medio Oriente, che, purtroppo si sono rivelati sfalsati dalla vera realtà dei posti e soprattutto della gente del luogo.

Con questo mio piccolo articolo voglio portarvi all’interno del mondo femminile e alle tante tradizioni che fieramente tuttora vengono rispettate e tramandate da madre in figlia: la zaghroutah.

Cos’è la zaghroutah?

La zaghroutah è una forma di suono vocale, tra il canto e l’ululato, che viene praticata dalle donne in tutto il Medio Oriente ed in vari paesi del sub-continente africano. La zaghroutah è il suono che per eccellenza rappresenta l’immensa gioia, e viene di solito eseguita in occasione di matrimoni, la sera del henna, per celebrare una nascita, durante le feste folkloristiche, la dabka ed altre celebrazioni. È un suono che rappresenta la felicità e la gioia.

Storia della zaghroutah

La storia di questo suono “zaghroutah” risale ai tempi dell’antica Grecia, dove questa pratica sonora veniva già utilizzata dalla popolazione come espressione di gioia, di festeggiamento o di sacrificio.

Omero cita spesso queste espressioni sonore (ululati) in numerose sue opere, così come Erodoto, citando la pratica dell’ ululato eseguita nel Nord Africa descrive:

Da parte mia penso che i forti lamenti pronunciati nei nostri riti sacri derivino proprio da lì. Per i libici, Le donne sono particolaremente dotate a tali generi di suoni e riescono a pronunciarli molto dolcemente.

Come viene eseguita la zaghroutah?

Di solito quando una donna vuole eseguire una zaghroutah il primo passo è quello di portare la mano davanti alla bocca, come se la si volesse coprire. Successivamente il suono viene generato facendo oscillare velocemente la lingua ai lati della bocca o dei denti con una sequenza rapida; questa combinazione di movimento crea un suono caratterizzato dal timbro vocale alto e vibrato. L’effetto finale del suono deve risultare una suono simile a “Lolololoolololoeeeey” o “Lolololoolololoeeeesh”.

La zaghroutah in Palestina

Il matrimonio, oltre alla notte del henna (vedere articoli precedenti) e la zaffa, è uno degli eventi più importanti nel mondo arabo, dove la zaghroutah gioca un ruolo importante nella tradizione folcloristica, specialmente quella palestinese e dei paesi del levante. Assieme alla zaghroutah vengono solitamente associate delle canzoni tradizionali, cantate dalle donne (tramandate da madre in figlia da generazioni) nelle quali la semplice zaghroutah si trasforma in zaghreet, trasformandola in un’altra importante forma musicale/sonora eseguita solamente dalle donne. Durante il matrimonio solitamente una donna inizia con questo sonoro “Heeey Hee …” o “Aweeha …”, poi si prosegue con una piccola poesia o poche brevi parole in rima e infine in conclusione viene eseguita assieme a tutte le donne una zaghroutah ad alta voce “Lolololoolololoeeeey“. Può risultare per un udito occidentale come un insieme di suoni indecifrabili o urla insensate, ma questa forma antica di suono e di canto popolari palestinese è la testimonianza di un popolo che ha una storia e una radice che risalgono ai tempi dei tempi, una civiltà che non è stata creata solo ‘ieri’ e dal nulla, ed è la conferma che la cultura e le tradizioni sono vive e radicate alla terra madre.

Fatima Abbadi

Esempi di Zaghreet

Esempio di canto tradizionale:

Foto Shutterstock

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