Cultura in Veneto, Agis: «Nuova legge tradita». Bandi per pochi, e tornano i finanziamenti a pioggia

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La nuova legge veneta sulla cultura “tradita” dal rifinanziamento di quella vecchia (ma mai morta). Da una parte bandi e graduatorie trasparenti (ma poche risorse), dall’altra finanziamenti a pioggia. È la denuncia dell’Agis triveneta, che ha organizzato oggi, 14 dicembre, una conferenza stampa ad hoc.

«Il rifinanziamento della legge regionale 70 del 1975 “Contributi e spese per l’organizzazione di Mostre, manifestazioni e convegni di interesse Regionale” di fatto tradisce la Legge Regionale sulla Cultura (n.17/2019) – afferma Agis – mantenendo la discrezionalità, penalizzando gli aventi diritto, riconosciuti dalla stessa Regione come meritevoli, e contraddicendo in questo modo i principi della Legge sulla Cultura stessa: programmazione dei finanziamenti e criteri oggettivi per l’assegnazione degli stessi».

L’associazione, che rappresenta gli esercenti dello spettacolo, prende di mira la decisione della giunta regionale del Veneto di rifinanziare con 700 mila euro, nel bilancio 2023, la vecchia legge del 1975. Legge che teoricamente sarebbe stata “superata” dalla nuova legge sulla cultura del 2019 che ha introdotto per la prima volta un meccanismo di bandi trasparenti per finanziare il settore.

I “nuovi” bandi per la cultura

I primi bandi sono stati pubblicati il 27 ottobre e l’8 novembre 2022, dando attuazione alla nuova legge sulla cultura, che Agis ha apprezzato: «Con tale strumento, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale e fortemente voluto dalle imprese dello spettacolo – afferma l’associazione –, si è dato riconoscimento al principio della programmazione relativamente ad un settore per anni lasciato ad interventi estemporanei».

La “vecchia” legge e i finanziamenti “a pioggia”

Ora però queste buone premesse sarebbero contraddette, denuncia l’Unione Triveneta Agis, dal rifinanziamento, per un valore pari a 700mila euro, della L.R. 70 09/06/1975 “Contributi e spese per l’organizzazione di Mostre, manifestazioni e convegni di interesse Regionale” inserita nella variazione al Bilancio di previsione 2022-2024 della Regione del Veneto.

A riprova di quanto affermato, Agis sottolinea come, all’interno della Legge sulla Cultura, a fronte di soggetti riconosciuti come meritevoli di finanziamento dalla stessa Regione, nel Bando ordinario su 37 istanze ammesse a contributo ne sono state finanziate solo 19, per un importo di 520mila euro complessivi e con l’esclusione di 18 imprese per insufficienza di risorse.

Nell’Avviso triennale, su 13 istanze ammesse a contributo, ne sono state finanziate solo 8, per un importo di 400mila euro e con l’esclusione di cinque imprese, sempre per insufficienza di risorse.

Con il rifinanziamento della legge 70, invece, i 700 mila euro di fatto verranno sostanzialmente erogati “a pioggia”.

Oss Noser: «Due pesi e due misure»

«I bandi della Legge Regionale sulla Cultura (n.17/2019) hanno un tetto di finanziamento che richiede standard qualitativi e quantitativi molto alti – dichiara Franco Oss Noser, Presidente Unione Interregionale Triveneta Agis –. A fronte degli esclusi, la Legge Regionale 70 del 09/06/1975, finanzia anche enti ed associazioni appartenenti al settore dello spettacolo, seppure non conformi ai criteri di assegnazione previsti dalla Legge Regionale sulla Cultura».

Secondo Noser tutto ciò «è in evidente contraddizione con i principi ispiratori della Legge stessa: programmazione dei finanziamenti e criteri oggettivi per l’assegnazione degli stessi. Al suo primo anno di attuazione, dunque, la Legge sulla Cultura viene tradita nella sua filosofia adottando due pesi e due misure, aprendo le porte alla discrezionalità, ed escludendo un’importante quota di enti ed istituzioni professionali dello spettacolo. Auspichiamo, quindi, almeno nel 2023 una  piena, vera e autentica attuazione della Legge  e maggiori finanziamenti che rispondano alle effettive necessità del comparto».

Foto di Paolo Chiabrando su Unsplash

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