Desaparecidos e partigiani: tris di libri per un buon 25 aprile

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C’è bisogno di “liberazione”: dobbiamo liberarci da amarezze, scorie, paure, dal timore di non capire dove andrà a finire questo Paese. Ma And vuole curare il vostro intelletto e vi propone un tris di letture per il 25 aprile. Buona festa a tutti!

Andiamo in Argentina con i fratelli Fabrizio e Nicola Valsecchi e il loro “Giorni di neve, giorni di sole” (ed. Marna, 127 pp, 12 euro). Si parla di disaparecidos.  

E’ una vicenda realmente accaduta: la storia di Alfonso Dell’Orto, che in pieno regime fascista, nel 1935, con la madre e la sorella, parte per l’Argentina dove suo padre Augusto era emigrato per motivi politici e lavorativi. Sullo sfondo l’Italia del duce, in cui la libertà era negata e c’era una tessera per tutto, anche per pensare. Quel paese lontano appare loro come la terra del sole e della speranza, così come per moltissimi nostri connazionali. In Argentina, tra sforzi, rinunce e sacrifici, Alfonso riesce a costruirsi un futuro e una posizione, sposa una connazionale e forma una famiglia con quattro figli. Purtroppo altre dittature si frappongono sul suo cammino. E’ il 1976 quando il regime militare dei generali e di Jorge Rafael Videla apre il periodo dell’obediencia debida e del terrorismo di stato, che ha provocato 30.000 desaparecidos, vittime su cui è sceso il silenzio complice di molti stati e anche della chiesa.

La figlia maggiore di Alfonso, Patricia (21 anni), è tra i primi desaparecidos insieme al marito Ambrosio (23) con cui svolgeva un lavoro sociale tra i poveri del barrio. Lasciano sola al mondo una bimba di 25 giorni, Mariana, a cui Alfonso in età ormai matura fa da padre. Non erano militanti attivi.
Dell’Orto vive la sua tragedia senza mai perdere la speranza di ritrovare la figlia. Quando vengono riaperti i processi nel 1999, ecco la triste verità della morte di Patricia, grazie alla deposizione del testimone oculare Julio Lopez, desaparecido per la seconda volta il 18 settembre 2006 dopo aver fatto i nomi dei colpevoli.
Alfonso trova il modo per fare rivivere la memoria della figlia, riabbracciando dopo 70 anni il proprio paese natale, lasciando un quadro di Patricia ( la sola a non aver conosciuto Piazza Santo Stefano, frazione di Cernobbio), nella Cooperativa Sociale del paese costruita anche da suo nonno Giovanni, per legare idealmente i principi di libertà, verità, giustizia e democrazia in cui i suoi cari credevano.
Il libro vanta la prefazione di Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la Pace 1980 “per la sua attività a favore dei poveri e dei non violenti” e la postfazione di Gianni Tognoni, Segretario Generale del Tribunale Permanente dei Popoli.

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Tornando a noi c’è “Il Partigiano di Piazza dei Martiri. Storia del siciliano che combatté i nazisti e finì appeso a un lampione” di Enzo Barnabà (Infinito edizioni pag. 192 – € 13), riproponiamo l’introduzione di Luca Barbieri a  questo link.

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C’è poi la possibilità di

Ripercorrere in bicicletta la ferita più dolorosa d’Italia. Farlo oggi pensando a ieri. E’ quanto da un romanzo appena uscito, In bicicletta lungo la linea gotica, di Tullio Bulgari, appena uscito per i tipi di Infinito edizioni con la prefazione di Massimo Cirri.

Italia, 1944. Per contrastare l’avanzata degli Alleati, i nazisti e i repubblichini costruiscono una poderosa linea difensiva lunga 300 chilometri dal Tirreno (valle del Magra) all’Adriatico (valle del Foglia), attraverso Toscana, Emilia Romagna e Marche. È la Linea Gotica, a ridosso della quale hanno luogo alcune fra le più cruente battaglie della seconda guerra mondiale in Italia: tra l’agosto 1944 e l’aprile 1945 qui si contano più di 200.000 tra morti, feriti e dispersi oltre a distruzioni incalcolabili.

La Staffetta della Memoria ripercorre ogni anno, in bicicletta e a piedi, i luoghi della guerra lungo la Linea Gotica, toccando in sette tappe le province di Massa, Lucca, Pistoia, Prato, Firenze, Bologna, Forlì-Cesena, Arezzo, Rimini, Pesaro e incontrando la popolazione, i ragazzi delle scuole, i reduci della Resistenza.

Questo libro racconta percorsi, storie, luoghi di quei giorni e d’oggi.

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