Editoria e paesaggio: la fotografia contemporanea come ricerca

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Venerdì 7 ottobre alle ore 18 prende il via a Treviso, e in diretta streaming sul canale Youtube della Fondazione Benetton Studi Ricerche, la seconda edizione di Editoria e paesaggio: la fotografia contemporanea come ricerca, ciclo di incontri pubblici dedicato al dialogo tra paesaggio e fotografia contemporanea nell’ambito editoriale e non solo, organizzato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in collaborazione con lo spazio culturale Lab27.

L’iniziativa, a cura di Steve Bisson (docente e direttore del Dipartimento di Fotografia al Paris College of Art e direttore artistico di Lab27) e Patrizia Boschiero (coordinatrice del Premio Carlo Scarpa e responsabile delle edizioni della Fondazione Benetton), propone quattro appuntamenti tra ottobre e dicembre 2022, che metteranno al centro della discussione altrettanti progetti editoriali che stimolano il dibattito sull’utilizzo del medium fotografico nell’ambito delle pratiche di studio del territorio e della sua rappresentazione.

Progetti e libri diversi: dalla rivista di architettura, arti e teoria al catalogo espositivo, dalla monografia d’autore al volume di ricerca. Una gamma di metodi e punti di vista che testimoniano il potenziale progettuale della fotografia quando interseca i temi del paesaggio.

Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria il 7 ottobre

Il ciclo si aprirà venerdì 7 ottobre alle ore 18, negli spazi Bomben di Treviso e in streaming su Youtube, con la presentazione di «Vesper. Rivista di architettura, arti e teoria». Si tratta di una rivista creata e realizzata nell’ambito del Dipartimento di Culture del progetto dell’Università Iuav di Venezia, e pubblicata dall’editore Quodlibet, che ha visto fin qui l’uscita, dal 2019 al 2022, dei sei volumi Supervenice, Materia-Autore, Nella Selva, Esili e esodi, Moby Dick: avventure e scoperte e Magic. L’incontro sarà dedicato alle caratteristiche, alla storia e a un primo bilancio di questa originale rivista scientifica semestrale, multidisciplinare e bilingue, che si occupa delle relazioni tra forme e processi del progetto e del pensiero.

Vesper

La rivista è pensata nella sua successione di numeri tematici come discorso sulla contemporaneità, nello spazio di ogni singolo numero è articolata in un insieme di rubriche che gettano luci differenti sul tema. Nel procedere delle diverse sezioni – editoriale, citazione, progetto, racconto, intervista, saggio, inserto, traduzione, archivio, viaggio, ring, tutorial, dizionario – mutano i riverberi tra idee e realtà, si accende l’intreccio tra evidenze concrete e loro potenzialità, potenziali trasformativi, immaginari. Le rubriche sono pensate non per aggiornare istantaneamente ma per indagare condizioni progettuali e per fornire strumenti e materiali dall’ombra lunga.

Se ne parlerà con uno speciale sguardo al valore e all’uso dell’immagine e in particolare della fotografia in questo ambito, con la direttrice di «Vesper», Sara Marini, professore di Composizione architettonica e urbana, e con Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton, insieme ai curatori del ciclo, Steve Bisson e Patrizia Boschiero, e ad Andrea Bianco, fondatore di Lab27.

Heartland venerdì 28 ottobre

Editoria e Paesaggio proseguirà venerdì 28 ottobre alle ore 21 nello spazio culturale Lab27, e in diretta streaming, con la presentazione del progetto Heartland (Connectum, 2016): un libro che racchiude una ricerca condotta dal fotografo bosniaco Ziyah Gafić a partire dal 2001 a oggi sulle terre, le città, i villaggi e le persone della Bosnia-Erzegovina a circa vent’anni dalla fine della guerra, una sorta di mappatura composta da immagini e testi dettagliati con l’esplicito intento di riaccendere l’attenzione sulla propria terra dopo che, cessato il conflitto, i riflettori del mondo si sono spenti.

Photo by Ziyah Gafic/Exclusive by Getty Images

Photo by Ziyah Gafic/Exclusive by Getty Images

Ziyah Gafić aveva 12 anni quando è iniziata la guerra in Bosnia. La sua adolescenza è stata segnata da un regolare fuoco di cecchini, bombardamenti, fame. Quella era la vita durante l’assedio di Sarajevo, il più lungo della guerra moderna. Trascorsi 20 anni, il ragazzo, oggi un fotoreporter e documentarista di fama internazionale, sceglie di omaggiare la sua terra ancora indebolita da nepotismo e corruzione sistemica. “Heartland” cattura la quiete, la solitudine e la determinazione delle persone che portano avanti la vita nonostante il tessuto stesso della loro comunità, i rituali e la vita sociale siano stati fatti a pezzi e migliaia di corpi vengano ancora riesumati da fosse comuni. Un omaggio a una terra ferita, una conversazione malinconica di un uomo che si misura con difficili orizzonti, con un paradiso perduto. Gafić getta le basi di questo lavoro nel 2000 quando, privo di fondi e contatti editoriali, decide di fare l’unica cosa possibile, raccontare la propria casa, la Bosnia.

Con l’autore, Ziyah Gafić, pluripremiato fotoreporter e videografo, membro di VII Photo Agency, documentarista che ha collaborato con la Fondazione Benetton per la regia dei documentari del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014 e 2017, intervengono Steve Bisson e Patrizia Boschiero. Questo incontro si svolge a Lab27, in concomitanza con la mostra di fotografia Post-bellico. Sul ciò che resta (inaugurata sabato 24 settembre e aperta fino al 27 novembre), che raccoglie opere dello stesso Ziyah Gafić, Vincenzo Pagliuca, Nikita Teryoshin e Filippo Bardazzi.

Sclavanie con Davide Degano il 18 novembre

Il ciclo proseguirà venerdì 18 novembre alle ore 18, negli spazi Bomben di Treviso e in streaming, con la presentazione di Sclavanie (Penisola Edizioni, 2021). Con l’autore, il fotografo Davide Degano, insieme ai curatori del ciclo.

Davide Degano, Sclavanie

Foto di Davide Degano, progetto Sclavanie

Sclavanie è un libro che racconta la riscoperta di un microcosmo geografico, di un’area montana al confine tra Italia e Slovenia, ove affondano le radici dell’autore Davide Degano. Attraverso un riesame attivo, critico e consapevole del “locale” è indagata la memoria comune tramandata agli abitanti che resistono tra questi luoghi. Con uno sguardo etnografico, a partire dalle forme dell’abitare, nell’occupare la natura, del fare comunità, economia, paese, si isolano elementi e suggestioni culturali. Grazie alle fotografie tali elementi narrativi possono essere osservati rispetto alle minacce e opportunità del contemporaneo favorendo una lettura prospettica inedita.

Esplorare i temi che più caratterizzano quest’area, come l’emigrazione e lo spopolamento dei piccoli borghi, diventa allora un’occasione per riflettere sui valori dell’abitare e del fare comunità, sulla loro trasformazione, degrado, estinzione ma anche riscoperta e fioritura. Che opportunità offrono questi territori? A quali vocazioni rispondono? Come possono competere nelle trame del globalismo metropolitano? La dimensione borgo montano non solo come strategia nostalgica di riposizionamento ma reale chance di rigenerazione di tessuti capaci di garantire occupazione e qualità del vivere come in pochi altri contesti.

In questa logica i contributi testuali e le analisi maturate sul campo da Livia Raccanello (antropologa) e Michael Biesmann (urbanista) offrono un’occasione di approfondimento sul tema.

Il popolo delle colline il 2 dicembre

La rassegna si concluderà venerdì 2 dicembre alle ore 18, negli spazi Bomben di Treviso e in streaming, con Rive, Piere, Casère. Il popolo delle colline (Antiga Edizioni, 2022): un progetto, una mostra fotografica, un libro, con gli autori Miro Graziotin, Arcangelo Piai, Corrado Piccoli, insieme ai curatori del ciclo.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
L’auditorium spazi Bomben è in via Cornarotta 7, a Treviso.
L’incontro di venerdì 28 ottobre alle 21 si terrà nello spazio culturale Lab27, Strada Scudetto 27, Treviso.
Gli incontri saranno anche trasmessi in streaming, nel canale Youtube della Fondazione Benetton Studi Ricerche, salvo quello del 28 ottobre che sarà trasmesso in diretta da Lab27. Per maggiori informazioni: http://www.fbsr.it.

In copertina: foto di Davide Degano, progetto Sclavanie

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