Filippine: il presidente Duterte invita a uccidere tutti i ribelli comunisti

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Filippine. “Ho comunicato ai militari e alle forze dell’ordine che, in caso di scontro armato con i ribelli comunisti, devono ucciderli, assicurarsi di averli uccisi e finirli nel caso fossero ancora vivi”. Così il presidente filippino Rodrigo Duterte in una conferenza tenutasi nell’isola di Mindanao in cui ha invitato anche a dimenticare il rispetto dei diritti umani nella lotta alla guerriglia comunista . “Sono anche disposto ad andare in prigione, non è un problema ”.
Affermazioni che, inevitabilmente, hanno fatto aumentare il timore che possa prendere il via una nuova ondata di spargimenti di sangue simile a quella scatenata in tempi recenti con il pretesto della guerra al traffico di droga.
I ribelli comunisti combattono il governo nelle Filippine dal 1968 ed è una delle rivolte maoiste più longeve al mondo.

Nell’immagine: il presidente Duterte in visita al Cremlino nel 2017

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