Forte, bella, non accetta di perdere: Federica Pellegrini è il Nord Est

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Forte e un po’ strafottente, bella ma non troppo a suo agio in un abito da sera. Ogni volta che ascolto Federica Pellegrini mi convinco che rappresenta in tutto e per tutto l’immagine (lo stereotipo) del nuovo Nord Est. Nel bene e nel male.

Moderno e tatuato, fashion, spritzoso. Incline a volte a scaricare la responsabilità degli insuccessi su altri (il fato o l’allenatore, Roma o i cinesi) più che ad assumersi semplicemente la responsabilità del fatto che può succedere, perdere, che forse abbiamo sbagliato qualcosa. E amen, chissene. Invece no, basta un anno sbagliato che si minaccia o adombra il ritiro, che tutto assume una dimensione simbolica abnorme.

Federica è diventata famosa (ricca) in fretta. Suscita reazioni contrastanti, muove delle discrete quantità di odio. Del tipo o con me o contro di me.

E’ giovane, ma non troppo. Avrà altre occasioni. E una vita dopo gli ori (come il Nord Est dopo l’era delle fabbrichette). Basta decidere cosa si vuole essere.

Andc

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