Il grande rottamatore del Pd

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E sia! Giorgio Napolitano è per la prima volta nella storia della repubblica il primo presidente a fare il bis. Salvatore della patria, unico punto di riferimento della Repubblica oggi allo sbando, baluardo delle istituzioni e della democrazia rappresentativa.Primo comunista a salire al Colle, per i primi anni della sua presidenza, Napolitano – costretto a una coabitazione con un parlamento destrissimo – è apparso più realista del re. Poi, con la crisi del Berlusconismo, ha preso per mano il Paese e l’ha condotto alla soluzione trovata ieri.

Ben lungi dall’ottica grillina (e pure da quella bersaniana che oggi l’osanna) – ma molto molto lungi – fateci avanzare due elementi di riflessione sul comportamento del presidente Napolitano e sull’evoluzione del Partito Democratico.

Qualche dato:

– Dicembre 2010: Napolitano lascia a Berlusconi quasi due settimane di tempo prima del voto di fiducia (con la scusa della finanziaria) consentendogli una campagna acquisti che gli riconsegna la maggioranza per un altro anno

– Novembre 2011: La nomina di Monti senatore a vita per “nominarlo” di fatto premier imponendolo ai partiti

– dicembre 2012: scioglie le camere senza passare da un voto di sfiducia. Abbiamo un governo in carica non sfiduciato ma costringe le camere a un voto frettoloso a febbraio quando i partiti ancora non sono assolutamente pronti e non si sono riorganizzati

Sbarra la strada al Pd per ogni tentativo di accordo con il m5s, non formalizza l’incarico a Bersani che avrebbe potuto tentare di spaccare i grillini in parlamento. E’ qui che parte la schizofrenia bersaniana del doppio binario esplosa nel corso della settimana

Dopo il voto rifiuta ostentamente il bis anche quand’era chiaro, dopo i risultati elettorali, che questa sarebbe stata l’unica strada sicura da percorrere per evitare il disastro di questa settimana. Per poi alla fine, accettare

Tutti comportamenti che possono essere letti in molti modi, perlopiù opposti: custode geloso della costituzione, ma anche interprete e forzatore di essa; faro della politica dei partiti ma contemporaneamente rottamatore del Pd, il suo partito; baluardo della democrazia rappresentativa con un velato disprezzo per i neo movimenti. Siamo consci che è una lettura che in alcuni passaggi è forzati: Giorgio Napolitano è  – soprattutto – una persona che all’età di 87 anni si mette ancora al servizio della Repubblica anche quando non ne avrebbe legittimamente più voglia. Di questo siamo grati.

Ma la mettiamo sul tavolo per aprire una discussione su questi anni, una riflessione storica sul presente. Se non iniziamo a ragionare su quello che sta succedendo, difficilmente sapremo dove andare. Di una cosa siamo pressoché sicuri: Giorgio Napolitano è il primo presidente della nuova repubblica presidenziale che uscirà dalla sua mini bicamerale. Ha segnato l’evoluzione di questo paese. Ora vediamo quali saranno gli effetti nei prossimi mesi.

AND

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