L'X Factor del Sud Sudan

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Foto di Giulio Petrocco

Non basta l’indipendenza. Dopo la nuova bandiera, in Sud Sudan sbarca il talent show. Chi l’avrebbe detto. Il “South Sudan Talent Search” è chiaramente ispirato ad “X Factor” ma ci sono un paio di differenze sostanziali. La prima: nel più giovane Stato africano la corrente elettrica non è disponibile per chiunque non si possa permettere un generatore o dei pannelli solari, escludendo così ogni possibilità di seguire l’evolversi del “gioco” in televisione. La seconda: la giuria presente in sala non ha alcuna voce in capitolo. Sono i fans che decidono chi destinare alla categoria de “I sommersi” e chi promuovere in quella de “I salvati”, votando con il loro cellulare. L’evento, infatti, è organizzato e promosso da Vivacell, uno dei più importanti provider di telefonia mobile in Sudan del Sud. Al concorso partecipano artisti di diversa provenienza, accomunati solo dal fatto di essere residenti nella neonata repubblica; alla finale, però, arrivano solo sud sudanesi.

La serata conclusiva, al Nyakuron Cultural Centre, svela subito l’eccezionalità di questo talent africano: il Centro, di culturale ha in realtà solo un casinò gestito da imprenditori russi, un bar e qualche sporadico incontro di boxe su di un improvvisato ring di cemento.

La sala è gremita di fan, tanto da costringere gli organizzatori a continuare ad aggiungere sedie fino a stiparla all’inverosimile; nonostante ciò, molti spettatori rimangono alla porta. Sono molto rumorosi, molto partecipi e molto ubriachi, ma sono tutti accomunati dal desiderio di divertirsi e di vedere i loro beniamini vincere e ritirare l’assegno da 15.000 sterline sud sudanesi, una somma che al cambio ufficiale sarebbe di quasi 5000 dollari americani, ma che non è possibile cambiare in banca, data l’assenza di valuta estera per timore di bancarotta nazionale. Tutti gli artisti, anche quelli precedentemente eliminati dalla competizione si sono alternati sul ‘palco’, accendendo sempre più gli spiriti dei loro supporter, fino a che non si arriva alle performance degli 8 finalisti. A questo punto, la serata diventa problematica per la security: gli spettatori cominciano a manifestare gli effetti dell’alcool economico consumato in sala. Non solo: la security altro non è che la polizia di Stato che qui non ha alcuna preparazione in crowd control e sicurezza durante le manifestazioni, e che supervisiona l’evento armata di AK-47 caricati con munizioni vere.

Leggi tutto il reportage di Giulio Petrocco su Assaman

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