Migrazioni e declino demografico: la lezione di Iacona

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Una sorta di prova generale per la puntata che andrà in onda a settembre. Riccardo Iacona, protagonista a Bolzano al Festival delle Resistenze, ha parlato di migrazioni e declino demografico per oltre un’ora. Temi che saranno oggetto di una puntata speciale di Presa Diretta, nella nuova serie che andrà in onda da settembre. Un racconto affascinante, da grande storyteller, forte nell’analisi un po’ meno nella pars costruens. A pochi chilometri dal Brennero, in un affollatissimo teatro Cristallo (il grado di partecipazione agli eventi pubblici a Bolzano è una delle grandi voci positive della città) Iacona ha letto e analizzato il fenomeno migratorio legando insieme crisi siriana, emergenza terroristica, declino demografico e politico dell’Europa. Temi che saranno oggetto di una puntata di Presa Diretta provvisoriamente intitolata “Muri”. “La politica dei muri – ha spiegato – mina il progetto europeo: è frutto di una paura figlia dell’ignoranza”.

“Se noi risolvessimo la guerra disinnescheremo il problema – ha spiegato Iacona – Ma abbiamo la coscienza sporca: con 13,5 milioni di sfollati questo è il secondo esodo più grande dalla seconda guerra mondiale. E di fronte a questo dramma l’Europa, la cui politica estera è assente, è bloccata dalla paura”. La prima prova per Iacona sta nell’accordo tra Europa e Turchia: “un accordo cui non crede nessuno.  Inapplicabile. Non li può fermare nessuno”.

Il tema dell’immigrazione dal Medio Oriente e dall’Africa si lega indissolubilmente con un’indagine su nascita e obiettivi di Isis, che saranno oggetti di un’altra puntata in lavorazione di Presa diretta. “Una creatura frutto diretto dell’intervento americano del 2003. Avevamo ragione noi che eravamo contro la guerra del 2003. In tutto questo una posizione europea sarebbe utile”. Ma perché l’Europa è silente sui grandi temi globali? “Questa verrà ricordata – afferma Iacona – come l’era del declino e delle occasioni mancate. Anche l’immigrazione è un’occasione mancata. Di fronte alla caduta demografica e alla continua fuga all’estero dei giovani (nel 2015 centomila si sono cancellati dall’anagrafe) l’immigrazione rappresenta una grande opportunità per invertire la tendenza e tornare a crescita. Ma servono politiche che attraggono le persone. Non muri“.

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