Al museo etnografico di San Michele all'Adige va in scena la memoria fotografica del Trentino

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È una splendida iniziativa quella che vedrà la luce negli spazi del Museo Etnografico Trentino di San Michele all’Adige, uno dei poli museali più interessanti della Provincia, nato nel 1968 all’interno dello storico Convento Agostiniano del comune.

L’idea del creatore di questo importante progetto, l’architetto bolzanino Claudio Lucchin, è semplice quanto efficace: raccogliere e successivamente esporre fotografie di famiglie trentine a partire dai primi del Novecento, passando per le due guerre mondiali e giungendo, infine, agli anni successivi al boom economico.

Ma le immagini raccolte, che chiunque potrà inviare all’ente museale tramite modalità d’invio attente alla sensibilità di ogni generazione (posta ed e-mail), non saranno solamente delle mute testimonianze di persone vissute nel territorio, ma si configureranno come veri e propri racconti di vita e di costume, suddivisi specificatamente in quattro importanti tematiche: il lavoro, la spiritualità, l’intimità domestica ed infine la socialità.

Racconti, è opportuno ripeterlo, perché il museo propone agli stessi contributori di trasmettere unitamente alle fotografie anche storie, testimonianze e racconti redatti a mano, digitalmente o a macchina. Ma non solo. Basandosi sui principi della ricerca etnografica sul campo, il Polo è disponibile ad inviare il proprio personale presso coloro che preferirebbero contribuire alla raccolta della documentazione tramite delle sessioni di registrazione.

Vito Girardi, Trento, Via Madruzzo, Benedizione della posa della prima pietra dell'ex Oratorio del Duomo, 1922[Archivio fotografico storico, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Vito Girardi, Trento, Via Madruzzo, Benedizione della posa della prima pietra dell’ex Oratorio del Duomo, 1922 [Archivio fotografico storico, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Attraverso questa meticolosa raccolta di informazioni, si potranno dunque analizzare i cambiamenti della società trentina in un lasso di tempo molto esteso, durante il quale il territorio fu segnato da profondi sconvolgimenti; basti pensare a tutti coloro che nacquero in seno all’Impero Austro Ungarico e divennero italiani poco dopo la fine del primo conflitto mondiale.

Fondamentale per questa ricerca sarà il rapporto di collaborazione attiva tra il Museo e due importanti realtà del panorama trentino, ovvero l’emittente Radio Dolomiti ed il quotidiano L’Adige. La prima trasmetterà alcune interviste a persone che potranno raccontare il loro lavoro e la loro storia nel territorio, mentre la seconda pubblicherà periodicamente delle immagini, selezionate in base alle quattro tematiche guida e corredate da descrizioni brevi, ma dettagliate.

Terminata inizialmente l’attività di ricognizione e successivamente quella di diffusione cartacea e radiofonica, sarà realizzato un documentario televisivo incentrato su una famiglia del territorio che provvederà ad illustrare la propria attività, esercitata da generazioni in una data area della Provincia. Vi saranno, inoltre, vari approfondimenti dedicati all’attualità ed ai moderni artigiani, mentre una selezione di storie e racconti degni di nota verranno inserite in filmati visionabili dal pubblico all’interno di uno specifico percorso espositivo e narrativo.

Entro la fine del 2023, il Museo ospiterà una selezione di 24 immagini-simbolo all’interno della sua corte, nonché un’esposizione di tutte le immagini raccolte nel corso dell’ampia ricerca etnografica presso l’ingresso. In più, si terranno degli incontri organizzati da esperti provenienti da vari settori, con lo scopo precipuo di illustrare tutto ciò che emergerà dall’intensa attività di ricerca.

Ma è nel corso del 2024 che la mostra vedrà finalmente la luce. E con un doppio percorso: un racconto del territorio e della cultura contadina attraverso le fotografie ed una pièce teatrale, ospitata negli spazi del Museo.

Il progetto vedrà la sua conclusione con la pubblicazione di un volume contenente le immagini e i racconti di tutti coloro che vi avranno partecipato, con l’intenzione di mostrare ai lettori il ritratto sincero di un mondo tradizionale che continua ad esistere nella memoria e nella quotidianità delle famiglie trentine.

Foto di copertina: Fotografo non identificato, Trento, via del Suffragio, Cicli Bazzanella, post 1933, positivo su carta alla gelatina sali [Archivio fotografico storico, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

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