Polesinefotografia, un "Viaggio nel sacro" a Villa Badoer

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Ha preso il via il 22 aprile 2017 (e durerà fino al 14 maggio) a Villa Badoer a fratta Polesine la quarta edizione del Festival Polesinefotografia, promosso da Reteventi in collaborazione con il comune di Fratta Polesine. L’appuntamento di quest’anno è un’edizione nuova che vede esporre, oltre ai consueti circoli fotografici, grandi autori della fotografia contemporanea internazionale e giovani autori italiani che hanno avuto riconoscimenti con premi prestigiosi. Un festival nato dal basso, che vuole essere ricco di spunti di riflessione e contenuti di qualità, che anela a divenire un appuntamento fisso per tanti appassionati di fotografia contemporanea.

Concept della mostra è “Viaggio nel sacro”. Gli autori esposti quest’anno esplorano il Sacro nella varietà delle sue dimensioni: gli danno forma attraverso l’immaginazione, lo snidano nella memoria, lo mettono a nudo nell’intimità dei legami familiari, lo rendono trasparente nelle tracce ordinarie di taluni fenomeni religiosi. E in questo caleidoscopio di percorsi emerge chiara una convinzione: che, attraverso l’arte, l’essenziale possa diventare visibile.

Ecco gli artisti che saranno in mostra dal 22 aprile al 14 maggio 2017 nelle sale del piano nobile di Villa Badoer.

Mario Lasalandra: una retrospettiva di questo maestro del bianco e nero, con la sua schiera di angeli, vergini, profeti, maschere, attori, fantasmi e figure barcollanti di felliniana memoria. Personaggi che manifestano, attraverso il loro equilibrio precario, l’instabilità di un’epoca.

Dave Jordano: cinque anni. Tanto è durato il viaggio del fotografo americano nelle varie chiese di fortuna che puntellano i quartieri più difficili e violenti di Chicago. In Articles of Faith Jordano fa trasparire anche il senso della storia afroamericana e della pratica religiosa come possibilità di riscatto sociale. Una visione di grande personalità che contrasta con l’immagine distopica con cui sono spesso dipinte le aree più al margine delle metropoli statunitensi. (Video installazione prodotta da Filmessay e a cura di Steve Bisson).

Nausicaa Giulia Bianchi espone Hai dato alla vergine un cuore nuovo che solleva la questione del sacerdozio delle donne, proibito nella Chiesa cattolica, attraverso un viaggio in quelle comunità di fede che si sono aperte a una spiritualità “al femminile”. Un lavoro che, superando i limiti della specificità tematica, consente una riflessione di ampio respiro sull’uguaglianza e la giustizia sociale indirizzata alle più alte istituzioni politico-religiose.

Francesco Comello espone L’isola della salvezza. Un poetico diario di viaggio in bianco nero che racconta la comunità di Yaroslav alle porte di Mosca, fondata da un prete ortodosso seguendo i principi del vangelo e dei santi padri. Un contesto nel quale centinaia di ragazzi da concretezza alle proprie consapevolezze plasmando l’anima e allenando il corpo. “I valori supremi sono Dio e la patria. Un’utopia educativa fuori dal mondo ma immersa nella storia, dove l’impegno di tutti per un cambiamento individuale e crescita armoniosa mantiene viva la speranza”, dice l’autore. Francesco è recente vincitore del terzo premio Daily Life Stories World Press Photo 2017 proprio con questo lavoro fotografico.

Foto di Francesco Comello

Francesca Serotti e Carlotta Zarattini espongono Unknown Project. Queste giovani artiste recentemente selezionate a Fotografia Europea di Reggio Emilia, indagano la linea dell’Arcangelo Michele, una serie di luoghi sacri dedicati all’angelo armato di spada impegnato nell’eterna lotta contro il male. Seguendone le tracce sulla mappa sembrano creare un disegno sorprendente: una lunghissima linea retta immaginaria carica di un’energia misteriosa che dall’Irlanda attraversa l’Europa, fino ad arrivare a Gerusalemme.

Paola Fiorini espone Do ut des, e nell’intreccio poetico di testo e foto, i legami di sangue diventano una domanda a cui è stata negata la risposta. Paola ci porta con sé in una ricerca intima e profonda: seguiamo le tracce lasciate dalla ferita dell’abbandono alla nascita per avvicinarci al mistero del rinnovo della vita.

Foto di Paola Fiorini

Saranno inoltre esposti gli scatti di altri fotografi:

Mirella La Rosa che ossessivamente cerca la fusione del “sé” con la materia del mondo naturale, in un approccio che rimanda a riti arcaici sopiti; e Stefano Barattini che davanti alle sue foto ci lascia sospesi in un esercizio ascetico e in ascolto: i suoi altari abbandonati, che un tempo hanno ospitato preghiere e offerte, sono ora pregni di silenzio (mostra esposta all’Ecomuseo Mulino al Pizzon di Fratta Polesine).

Completano questa ricca edizione le opere provenienti dai gruppi fotografici Fotoclub 85 – Villanova del Ghebbo (Rovibo), Click and Flash – Costa di Rovigo (Rovigo) e Fotoclubcavarzere (VE) presso Museo Il Manegium.

Il programma integrale si può consultare sul sito http://www.polesinefotografia.it

In copertina: una foto di Francesco Comello.

 

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