Portami con te, storia di amore interraziale a Verona
 C’è chi spera o crede di poter evitare l’incontro  con il diverso magari  tappandosi il naso, chiudendo la porta o evitando certi luoghi. E  invece quello un giorno ti attraversa la strada, fa amicizia con i tuoi  figli, o peggio, te li fa innamorare. Ma che cos’è poi il diverso?  Non lo siamo anche tra noi, che facciamo parte di uno stesso gruppo e a  volte ci ritroviamo delle insopportabili differenze?
C’è chi spera o crede di poter evitare l’incontro  con il diverso magari  tappandosi il naso, chiudendo la porta o evitando certi luoghi. E  invece quello un giorno ti attraversa la strada, fa amicizia con i tuoi  figli, o peggio, te li fa innamorare. Ma che cos’è poi il diverso?  Non lo siamo anche tra noi, che facciamo parte di uno stesso gruppo e a  volte ci ritroviamo delle insopportabili differenze?
A far riflettere su queste domande ci prova “Portami con te – dove l’amore non ha colore né religione” edito da Gabrielli e scritto da Silvia Marceglia,  insegnante e giornalista pubblicista che per anni ha collaborato con  ProgettoMondo Mlal come  redattrice di Nuoveschiavitu.it.  Un libro che viene presentato domani (24 maggio) alle 16 alla “Casa di Ramia”  in via Mazza 50 a Verona.
La storia ha come sfondo Verona e protagonisti due giovani di un noto liceo cittadino: Greta e David,  la cui vita scorre tranquilla tra lo studio, gl’incontri  con il clan  di amici e le scorribanda notturne fino a quando s’incontrano e sono  costretti a fare i conti con una religione diversa (cattolica quella di  lei e musulmana quella di lui) e con una realtà  in parte ostile, una  Verona dai tanti volti, dove conflitti e ingiustizie possono trovarsi  dietro l’angolo.
Disponibile da fine aprile nelle librerie veronesi, il romanzo è acquistabile anche sul sito della Gabrielli.