Quando Siria e Palestina erano le terre del sapone

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Alla luce dei fatti tragici che stanno succedendo in Siria, e le atrocità che continuano ogni giorno a martoriare la terra della Palestina, ho voluto unire queste due terre e ricordare i tempi d’oro, quando furono dei poli splendenti per tutto il mondo, con le più belle università, il design dell’architettura araba ed islamica, la bellezza linguistica e letteraria e le varie industrie che riempivano tutta la zona. Erano  punti  fondamentali per le varie rotte commerciali e portuali, la storia ne è testimone, documentando e raccontando quanto splendenti città come, Damasco, Gerusalemme, Aleppo, Gaffa, Aleppo, che per secoli hanno ammagliato l’occidente. La Siria, come la Palestina, fu pioniere nell’esportazione di cultura e bellezza, al punto che era invidiata in tutto il mondo. Dai loro porti partivano navi piene cariche di prodotti come stoffe damascate, filati di cotone e seta,  tessuto di gaza (noto come la stoffa garza),  prodotti per cosmesi e bellezza, e tanti tanti altri. Pochi di voi sapranno che per centinaia di anni Aleppo e Nablus si sono viste rivali, testa a testa nell’ottenere il primato per il miglior sapone artigianale, di altissima qualità, ultra idratante ed emolliente, che costituisce ancor’oggi la base dei maggiori prodotti per l’igiene quotidiana.

Vi porterò quindi oggi in un viaggio alla scoperta del sapone Nabulsi e il sapone d’Aleppo, chiamato anche sapone Ghar, e il loro forte legame che li unisce con l’ingrediente benedetto di eccellenza;  l’olio d’oliva .

Storia del sapone all’olio d’oliva

Sabun’ è il termine In arabo per la parola sapone, che però ha come origine la parola latina ‘Sapo’. Già nel  2800 a.c nell’antica Babilonia era già noto l’utilizzo dell’olio di oliva come ingrediente principale nella preparazione del sapone e per la pulizia, ma dobbiamo attendere il 11° secolo e l’arrivo dei crociati in medio oriente per far sì che il sapone all’olio d’oliva divenisse cosa molto ambita e desiderata dalle corti di tutta Europa . facendo intraprendere ai nostri  saponi di Aleppo e Nabulsi lunghi  viaggi verso le lande occidentali.

Dopo le Crociate , la produzione di questi saponi  è stata estesa a tutta l’area del Mediterraneo . I primi stabilimenti europei risalgono al  12° secolo in Spagna (Alicante, Malaga e Castiglia ) e in Italia (Napoli, Savona, Genova, Bologna e Venezia); poi , attorno al 15° secolo anche in Marseille (Francia), creando il sapone di Marsiglia.

Il Sapone Nabulsi

Proveniente dalla città di Nablus, in Palestina, Il sapone Nabulsi  è composto da tre ingredienti principali: olio extravergine di oliva di prima spremitura, acqua ed un composto di sodio.

Prima dell’introduzione della soda caustica, nel 1860, il composto di sodio utilizzato nella produzione veniva estratto dalla piante barilla, una specie di pianta “alofila” resistente al sale, che cresce in abbondanza sulle rive orientali del fiume Giordano, non lontano da Nablus. Il commercio di questo prodotto era in mano ai beduini dalle tribù di Beni Sakhr, Huwaytat e Adwan, che abitavano in quella zona e che raccoglievano questa pianta che cresce in abbondanza nella valli del M’an , in particolare intorno alla città di Al Salt  e Tadmor (l’antica Palmira). La raccolta veniva fatta durante le estati, quando questa pianta  raggiungeva il massimo della sua altezza: una volta raccolta e bruciata  venivano conservati sia le ceneri che il carbone in sacchi e trasportato poi a Nablus. In città, le ceneri ed il carbone venivano inseriti in un’urna di pietra e poi pestate, ricavando una polvere naturale sottile di soda alkaline chiamato qilw. Con una lavorazione tutta artigianale, i tre componenti venivano mescolati ed il composto ottenuto cotto a fuoco lento ed a basse temperature affinché l’impasto ottenuto conservasse le preziose componenti naturali.

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 La caratteristica principale del sapone nabulsi è la sua  forma quadrata: il colore del sapone è sul verdognolo ed il suo particolare profumo di olio d’oliva naturale dona un effetto distensivo ai nostri sensi. Inoltre, prima dell’esportazione vengono confezionati una ad una a mano, con una carta bianca particolare che caratterizza il suo marchio.

” Questa città è stata benedetta con questo sapone meraviglioso
Ha fatto il suo orgoglio tra città e paesi
Gli spiriti hanno cercato invano la sua formula
E il segreto è rimasto nascosto , spirituale
Una tiara della perfezione ha impreziosito la sua
E la sua strada è la perfezione
Ma il suo sapone , e non è una sorpresa ,
Due diademi abbellito
nella sua perfezione “

 Fadwa Tuqan poetessa della resistenza palestinese,  definisce con questa poesia,  in modo esemplare, il rapporto tra sapone , l’industria del sapone e la città di Nablus, formando cosi una relazione univoca, con questo prodotto benedetto e la terra santa della Palestina.

Il Sapone di Aleppo

Proveniente dalla città di Aleppo in Siria, i principali costituenti del sapone di Aleppo sono l’olio d’oliva, l’olio di alloro, acqua ed un composto di sodio.

Anche il sapone di Aleppo vanta una  lavorazione completamente artigianale, seguendo una tradizione ed un processo simile a quello del sapone nabulsi, che risale all’antichità, perpetuato di generazione in generazione. L’olio d’oliva viene mescolato assieme all’acqua e all’idrossido di sodio in un grande calderone di pietra, utilizzando lo stesso sistema di saponificazione usato in antichità: il tutto viene portato a cottura. Una volta che il composto è pronto, viene messo a raffreddare e solo in fase finale viene aggiunto l’olio d’alloro, il cui compito è quello di profumare e di arricchire il sapone.  La combinazione dell’olio d’oliva, assieme all’olio di alloro, genera un prodotto che è un emblema per la cura del corpo, dalle qualità benefiche eccellenti.

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Benefici dei  saponi all’olio d’oliva

• I saponi  a base  di olio di oliva sono antibatterici ed antiossidanti.

• L’olio d’oliva è un antiossidante e contiene le vitamine A & E e beta carotene.

• Adatto per l’uso quotidiano.

• Aiuta a stimolare la rigenerazione delle cellule della pelle .

• I saponi  a base  di olio di oliva non ungono e non ostruiscono i pori della pelle.

• Aiutano a prevenire sintomi e disturbi della pelle come l’eczema, psoriasi e acne.

• L’olio d’oliva contiene Idrossitirosolo, un antinfiammatorio naturale .

• Un emolliente naturale che aiuta ad ammorbidire ed idratare le pelli secche e sensibili.

• I saponi di olio di oliva sono adatti a tutti i tipi di pelle.

 

Il declino dell’industria del sapone

Purtroppo le motivazioni di questo declino sono tantissime, tra cui la principale è quella legata al problema dell’occupazione in Palestina, i continui blocchi delle fabbriche,  la confisca delle terre da parte di coltivatori di olive, la mancanza dell’arrivo delle materie prime, sono tra i principali del sapone Nabulsi.  Un altro grosso problema è la strategia di marketing adottata delle grandi marche e dalle catene di distribuzione. Questo fattore ha portato ad un grande declino delle vendite da parte dei produttori dei saponi artigianali. Le nuove fragranze ed i design accattivanti, fanno sì che donne ed in generale i consumatori si rivolgano sempre di più ai nuovi prodotti commerciali, abbandonando quasi completamente questi saponi naturali che, per secoli, hanno dominato i mercati di tutto il mondo, con la loro naturalezza, semplicità  e purezza.

Fatima Abbadi
Leggi anche: Il profumo della rosa damascena; Il blog di Fatima Abbadi; Ricette palestinesi

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