Restaurate 19 opere pittoriche di Pasolini

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Diciannove opere di Pier Paolo Pasolini, disegni a china e a tecnica mista e dipinti a tempera e a olio patrimonio del Centro Studi Pasolini di Casarsa, sono stati sottoposti ad un accurato intervento di pulizia e restauro grazie al contributo della Provincia di Pordenone, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, l’operazione è stata svolta presso uno studio di restauro friulano, grazie al prezioso sostegno del Bando riservato al Restauro delle opere d’arte della Fondazione Friuli.
Tra le diciannove opere, risultano di particolare interesse, due grandi cartoni (Giovani con strumenti musicali, Pantera e Due giovani) ritrovati fortunosamente nell’atelier del pittore sanvitese Federico De Rocco.

Come precisato dal Centro Studi Pasolini di Casarsa: “Pasolini, allievo del celebre critico d’arte Roberto Longhi, suo professore all’università di Bologna, amò visceralmente l’arte pittorica, cui si ispirò per le scenografie dei suoi film e praticò la pittura prima negli anni giovanili e poi negli ultimi anni della maturità. I primi consapevoli esperimenti pittorici pasoliniani sono disegni a inchiostro, bozzetti di figure che ritraggono la vita quotidiana della gioventù con la netta e semplice evidenza, dal sapore pascoliano, di una realtà familiare, tenera, a tratti idillica. A distanza di qualche anno, ecco altri tentativi che risentono dell’influenza dei paesaggi alla De Pisis, o a una verificata ammirazione per alcune opere di Bonnard”.

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