Riverside, se la contea chiede al detenuto 142 dollari a notte

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La settimana scorsa la contea di Riverside ha preso una decisione alquanto singolare. Visti i problemi economici della contea (80 milioni di dollari) il consiglio dei supervisori della contea ha approvato all’unanimità un provvedimento volto a far pagare ai detenuti i loro costi di ‘gestione’, gli unici esenti saranno i nullatenenti. La contea sta cercando di recuperare denaro da ogni fonte possibile, altre contee avevano tentato idee simili ma Riverside è sicuramente la prima in ordine di grandezza a prendere una decisione simile. Lo stesso provvedimento era stato preso in considerazione anche da Kern County, contea a nord di Los Angeles, ma i funzionari si erano resi conto che avrebbe portato più spese che introiti. Naturalmente non tutti i detenuti saranno in grado di pagare, si stima che solo il 25% sarebbe in grado di contribuire in qualche maniera, questo porterebbe nelle casse della contea un gettito annuo di 6 milioni di dollari, che poi tanto male non farebbero. Bisogna anche dire che ai detenuti verrà presentato un conto molto salato, 142 dollari a notte, in pratica il prezzo di una notte in uno dei migliori hotel di Las Vegas. Che poi vendendolo così dall’esterno il Robert Presley detention center di Riverside sembra quasi un hotel a 5 stelle.

Le leggi californiane comunque non rendono molto semplice questo provvedimento, infatti, le contee sono le ultime a poter ricevere denaro da un detenuto, prima vengono tutti gli altri creditori, quindi nella maggior parte è plausibile con non rimanga nulla.

Recentemente è stata approvata una legge per spostare 30,000 prigionieri dalle prigioni di stato alle prigioni locali, questo interessa in parte anche la contea di Riverside, che essendo già quasi al completo potrebbe vedersi costretta oltre a spese maggiori, oltre al fatto che dovrebbe rilasciare prima del previsto molti detenuti.  I funzionari di Riverside si dicono sicuri di poter raccogliere per quest’anno abbastanza soldi per poter mantenere le prigioni al loro livello attuale, ma con l’arrivo di nuovi detenuti i soldi potrebbero non bastare, e chiedere più soldi agli elettori sottoforma di tasse non è mai una buona cosa se si vogliono vincere le elezioni successive.

Le conseguenza di questa tassa comunque potrebbe avere ripercussioni non solo ‘psicologiche’, sui detenuti, che si vedrebbero privati dei loro beni e il processo di riabilitazione potrebbe risentirne, ma potrebbe anche incentivare le prigioni a detenere più tempo i carcerati ‘ricchi’ e a non concedere loro la libertà vigilata anche se se la meriterebbero.

Sembrano quindi esserci più aspetti negativi che positivi.

Davide Dal Cengio

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