A Rovigo dopo Kandinskij arrivano le mostre su Robert Capa, Auguste Renoir e il rugby

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Rovigo punta su Robert Capa e Auguste Renoir – oltre che sul rugby – per confermare i numeri record raggiunti con le mostre degli ultimi mesi. A Palazzo Roverella si sono registrati 30.348 visitatori per la mostra di Robert Doisneau (dallo scorso 23 settembre ’21 al 6 febbraio ‘22) e 88.850 per la grande retrospettiva di Kandinskij (26 febbraio ‘22 – 26 giugno ‘22).

Fondazione Cariparo, promotrice insieme a Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi delle grandi mostre di Palazzo Roverella, continueranno ad affidarsi per la parte organizzativa delle due mostre future ancora una volta a Silvana Editoriale e ai medesimi curatori scientifici: Robert Capa, in programma dall’8 ottobre 2022, sarà curata da Daniel Bauret, lo storico francese della fotografia che ha “firmato” il successo di Doisneau. Così come sarà Paolo Bolpagni, il curatore della mostra su Kandinskij, a firmare “Renoir e l’Italia”, la mostra che connoterà il ’23 del Roverella.

Confermata anche l’abbinata tra il Roverella e il Roncale, Palazzo di Fondazione Cariparo che l’ente conferma come sede per le mostre dedicate ad illustrare aspetti della straordinaria storia del Polesine. Archiviata la più che positiva performance di “Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo” (che ha accolto più di 13.000 visitatori), l’autunno del Roncale sarà riservato alla vicenda sportiva e sociale dei rosso-blu della palla ovale, in un progetto espositivo ideato da Sergio Campagnolo e curato da Antonio Liviero, Ivan Malfatto e Willy Roversi dal titolo “Rugby. Rovigo città in mischia” (22 ottobre ’22 – 26 febbraio ‘23).

«Non sarà probabilmente facilissimo confermare i numeri, ed il successo di critica, ottenuti dalla più recente stagione espositiva rodigina – evidenzia il Presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro –. Tanto più che si tratta di record segnati in un momento davvero complesso. Di positivo però c’è il posizionamento della due sedi espositive rodigine tra quelle “attenzionate” dal “Popolo delle Mostre” in un ambito molto più vasto del bacino territoriale veneto-emiliano. Con Kandinskij, ma anche con Doisneau e persino con Miani, abbiamo avuto un pubblico che ha scelto di raggiungere Rovigo da una decina di regioni italiane. E che da Rovigo è ripartito molto soddisfatto. È un capitale di conoscibilità e di prestigio che sta a noi valorizzare e ulteriormente ampliare».

Foto: Pierre-Auguste Renoir, Studio per “Le Moulin de la Galette”, 1875-1876, olio su tela, 65 x 85 cm, Ordrupgaard di Charlottenlund, fonte Studio Esseci

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