This is not paradise: nascita di un documentario

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rahel3Cari amici,

vi scriviamo per darvi qualche aggiornamento sull’andamento della produzione di “This is not paradise” e fornirvi qualche informazione sul lavoro che abbiamo fatto in questi mesi e che continueremo a fare affinché il documentario possa riuscire al meglio.

Come sapete in luglio siamo stati a Beirut tre settimane per le riprese. Sono stati giorni molto intensi, tra interviste programmate e incontri fortuiti, che hanno ulteriormente arricchito il nostro soggetto e ci hanno dato nuovi spunti e nuove energie.

In particolare l’incontro più significativo è stato quello con Rahel Zegeye, una giovane donna etiope, che è arrivata in Libano 14 anni fa per lavorare come donna di servizio e che oggi, pur continuando a lavorare come domestica, è diventata una regista di lungometraggi sulla condizione delle donne di servizio migranti in Libano. Ha prodotto nel 2011 “Beirut” e, nei giorni in cui ci trovavamo in Libano, stava organizzando le prove di scena del suo secondo film “Shouting without a listener”, tratta da una pièce teatrale che lei stessa ha scritto, in collaborazione con alcuni attivisti libanesi dell’associazione Migrant Workers Task Force, e che è stata presentata all’Università Americana di Beirut lo scorso aprile.

Durante il nostro soggiorno abbiamo pubblicato un  diario di bordo delle riprese sul quotidiano on-line Today.it e sul blog A Nordest Di che.. Di ritorno in Italia ci siamo messi a lavorare alla catalogazione delle riprese, lavoro che è stato abbastanza lungo, vista grande quantità di materiale portato a casa. Nel frattempo abbiamo presentato il nostro progetto a diversi bandi di finanziamento per documentari in lavorazione, in modo da riuscire ad avere un supporto finanziario nella produzione. Tra questi segnaliamo il Premio Solinas, al quale abbiamo presentato una sceneggiatura del documentario rivisitata sulla base degli incontri fatti in Libano, e il Bertha Doc Prize. Incrociamo le dita e vi terremo aggiornati sugli esiti!

Ci accingiamo in questi giorni a lavorare al montaggio. Probabilmente questa fase prenderà un po’ più del previsto, poiché ci siamo resi conto che il materiale messo insieme, come spesso succede durante le riprese di un documentario, ha portato moltissimi spunti di riflessione. Vi chiediamo dunque di avere un po’ di pazienza, in modo da poter avere un prodotto serio e curato nei contenuti, oltre che ovviamente nella forma. Indicativamente pensiamo di poterlo completare per gennaio.

Vi ringraziamo ancora moltissimo per il supporto che ci avete dato e che continuate a farci sentire e speriamo di potervi mostrare al più presto un documentario che sia all’altezza dell’aspettativa che si è creata.

Vi inviamo intanto qualche foto di scena delle riprese in Libano, così potete farvi una prima idea del materiale che abbiamo raccolto,

un caro saluto

Gaia e Lisa

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