Tina Modotti in mostra a Rovigo: da Udine al Messico, oltre 300 scatti di una grande del Novecento
Tina Modotti nacque a Udine, nel 1896, ma a soli due anni la sua famiglia, di estrazione operaia, emigrò in Austria, e successivamente negli Stati Uniti. Fu lì, e poi in Messico, che costruì la sua carriera di fotografa leggendaria, a cui ora è dedicata la mostra “Tina Modotti. L’opera” che si apre il 22 settembre 2023 a Palazzo Roverella di Rovigo, aperta fino al 28 gennaio 2024. In esposizione ci sono oltre 300 scatti, molti dei quali mai visti in Italia, in quella che nelle parole del curatore Riccardo Costantini è «probabilmente la più grande a lei dedicata mai», nata con l’obiettivo di «ricostruire con uno sguardo più completo possibile, il mondo degli scatti di Tina Modotti, che è stata capace di approcciare la fotografia in tutte le sue sfaccettature».
La mostra è prodotta da prodotta da Dario Cimorelli Editore con Cinemazero con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi. Un viaggio per immagini, da quelle che raccontano la società e il lavoro nel Messico degli anni Venti, alla ricostruzione dell’unica mostra del 1929 a lei dedicata e da lei organizzata, fino alle rare foto che raccontano il suo errare in molti Paesi.
Tina Modotti, Bambino davanti a un cactus, Messico, 1928 ca.
«A lei, più che ad altri intellettuali del ’900, si è dato il discutibile privilegio di essere interessati maggiormente alla sua vita invece che alla sua produzione» annota ancora Costantini, che aggiunge: «Oggi però è il tempo di ripensarla nella totalità della sua produzione e riscoprirla fuori dalla biografia, partendo dalla sua fotografia, come artista autonoma e donna, libera, umana, armata di profondi valori sociali, attenta alla condizione degli ultimi, alle battaglie di riforma ed educazione, capace di istanze al femminile di rara forza e precoci per i tempi: tutti temi di assoluta attualità che attraversano da sempre i suoi scatti, ribaditi oggi nello scoprire e studiare quelli meno noti».
La ricerca di Cinemazero
«Tina Modotti è, oggi più che mai, la sua fotografia – spiega Riccardo Costantini –: Cinemazero negli anni, assieme a Gianni Pignat e Piero Colussi, ha portato avanti l’ambizioso progetto di ricostruire la produzione fotografica della Modotti, con ricerche in ogni lato del pianeta, fra musei e collezionisti privati, arrivando a individuare oltre 500 fotografie da lei scattate, molte, moltissime di più di quelle note. Tina non è più, come bene diceva una grande ricercatrice che si è occupata della sua opera – Sarah M. Lowe – “la più nota fotografa sconosciuta del XX secolo”. Ora le sue foto sono acquisite, catalogate (anche se non sempre esibite) dai grandi musei del mondo e da diverse istituzioni culturali, nonché battute a prezzi da capogiro per la loro rarità nelle aste più prestigiose».
Tina Modotti, Donna di Tehuantepec, Messico, 1929 ca.
La vita di Tina Modotti
Tina Modotti morì a soli 46 anni, e nella sua vita ha attraversato alcuni momenti chiave della storia del Novecento, in diversi luoghi del mondo. «Modotti ha infatti vissuto periodi storicamente significativi in otto paesi diversi – ricorda Costantini –, parlando cinque lingue, essendo anche attrice teatrale e cinematografica, attivista politica, combattente, animatrice del Soccorso Rosso Internazionale, traduttrice, perfino – seppur con minore intensità – autrice di saggi, pittrice e poeta… (anche “maestra” di fotografia, una delle molte scoperte fatte lavorando a questa mostra). Se di lei molto conosciamo, è proprio perché la sua biografia ha sempre avuto la meglio».
La mostra nella mostra
Ma la mostra a Palazzo Roverella vuole appunto andare oltre il dato biografico, riscoprendo l’aspetto artistico e lo specifico fotografico della sua opera. Mettendo così in luce la varietà di approcci dell’artista rispetto al soggetto ripreso: dalle nature morte, dai lavori più grafici e astratti, alla documentazione sociale fino alla comunicazione politica. Ma avrà al suo centro la ricostruzione di un’ulteriore mostra, l’unica personale che fu realizzata mentre Tina Modotti era in vita, nel dicembre del 1929, e che viene riproposta nelle sale del palazzo di Rovigo.
La mostra si svolge a Palazzo Roverella, in via Laurenti 8/10 a Rovigo. È aperta dal lunedì al venerdì: 09.00 – 19.00 e
sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00. Info: https://www.palazzoroverella.com/.
Foto di copertina: Tina Modotti, Concha Michel e i suoi assistenti all’inaugurazione della Escuela Libre de Agricultura No. 2 “Emiliano Zapata” a Ocopulco , Messico 1928