Tokyo, Cortina e la "malasorte"

FacebookTwitterLinkedInWhatsAppEmail

Il primo giorno dei mondiali di sci alpino di Cortina non ha smentito i cattivi presagi. La situazione meteorologica ha annullato la gara di SuperG che avrebbe dovuto assegnare le prime medaglie.
Dato il contesto non è nemmeno la notizia peggiore e la sfortunata Sofia Goggia confermerebbe.
Purtroppo, non erano pochi coloro che temevano che la malasorte si accanisse contro questa edizione dei mondiali di Cortina, quella che ha anche l’ingrato compito di “lanciare” le Olimpiadi del 2026 che saranno ospitate a Milano e Cortina.
Superstiziosi e pessimisti, come capita spesso, guardavano indietro piuttosto che avanti e rammentavano agli ottimisti un triste “abbinamento” passato, quello in cui i campionati mondiali di sci di Cortina erano previsti l’anno seguente alle olimpiadi di Tokyo, proprio come in questo biennio.
Come noto, nel 2020 si dovevano tenere le Olimpiadi nella capitale giapponese, ma sono state rinviate a quest’anno. Al momento persistono forti dubbi riguardo alla possibilità che le Olimpiadi si possano svolgere regolarmente nella prossima estate, e, va concesso, sarebbe una “seconda volta” per Tokyo.
Già, perché la capitale giapponese avrebbe dovuto ospitare anche i giochi olimpici del 1940 che vennero cancellati a causa del secondo conflitto mondiale.

Coincidenza vuole, che per l’anno seguente, il 1941 fossero previsti anche i campionati mondiali di sci alpino, guarda caso proprio a Cortina. Per stoppare i “menagramo” va chiarito che nonostante l’Italia fosse già entrata ufficialmente in guerra, le gare si tennero regolarmente dal primo al 9 febbraio 1941. (Qui il video dell’Istituto Luce)
Ovviamente, gli sciatori di molte nazioni non furono in grado di partecipare alle competizioni, tanto che, al termine della guerra, le medaglie assegnate non vennero conteggiate.
A rimetterci furono le uniche due nazioni che avevano conquistato medaglie e non è difficile indovinare quali fossero.
Nell’edizione 1941 dei mondiali di Cortina si tennero sei gare: slalom, discesa libera e combinata, sia maschili che femminili. Vennero quindi assegnate 18 medaglie che risultarono così suddivise:
Cinque ori, due argenti e quattro bronzi alla Germania nazista, due ori, tre argenti e due bronzi all’Italia fascista.
Il numero di ori, sette invece di sei, fu dovuto all’arrivo a pari merito nella gara di slalom maschile che vide classificarsi a pari merito il tedesco Albert Pfeifer e l’italiano Vittorio Chierroni.
Nei mesi seguenti, Pfeifer si arruolò nella Lutwaffe, l’aviazione tedesca, e venne abbattuto e ucciso nell’agosto del 1943 mentre volava nei cieli olandesi.
Vittorio Chierroni, nato sull’Abetone, fece invece in tempo a partecipare ai giochi olimpici del 1948 a Saint Moritz, ma non ottenne medaglie. Morì nel 1986 sulle pendici del “suo” Abetone.
Riguardo al non favorevolissimo “climax” che circonda l’abbinamento Olimpiadi Tokyo-Mondiali di Cortina non c’è molto da aggiungere.
A ottant’anni di distanza non è mica scoppiata una guerra mondiale…

Mb

Ti potrebbe interessare

Visti da là
La rete non fa la democrazia
La vignetta spezzata
La massoneria a Cuba
La abbattono