A.A.A. A chi, se non a te?

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L’amore di Gennifer per Elisa Alessandro è diventato l’appuntamento fisso, a puntate, dell’estate di Anordestdiche.  Ogni lunedì Gennifer Neri Pozzi (GNP) e Barbara Fragogna (BF) dialogheranno sull’argomento. Si consiglia la lettura delle puntate precedenti sul blog L’Amore ai tempi di Facebook­

GNP: E adesso? E ADESSO BASTA! Mancano solo altri tre appuntamenti alla fine di questa stramaledetta intervista e ti GIURO che se ne pentirà amaramete se ancora si ostinerà a non considerarmi neanche di striscio! Mercoledì scorso avevo organizzato SOLO in suo onore una magnifica degustazione di salsicce e crauti innaffiati di ottima birra in una galleria ESCLUSIVA di Berlino e lei non si è nemmeno presentata! E’ il colmo!

BF: Ma… tu l’avevi invitata? …non è che per caso non sia vegetariana? Sai, potrebbe averlo preso come un insulto…

GNP: Vegetariana? …non l’avevo nemmeno contemplato… non lo so… potrebbe essere… aspetta che vado a vedere sulla sua pagina (…un momento…) …eccomi, non credo, sugli “about” non dice nulla e sui “like” non mi pare ci siano tracce vegetali troppo evidenti…

BF: Forse ha preso paura perché la settimana scorsa sei andata a farle la posta.

GNP: Ma se non mi ha nemmeno vista.

BF: Si ma avrà letto l’intervista…

GNP: Ma potrebbe anche non essere vero, potrei anche averlo inventato…

BF: Sarà…

GNP: Sarà un corno! Elisa, si ero io sul ponte che ti chiamavo dall’altro lato del guardrail, serpe cementiforme, mostro invalicabile, barriera insormontabile fonte di delusione e strazio! Ero io che sentisti inneggiare strillanti cigolii vocali, ero io! Da quando i tuoi occhi hanno posato iridescenti occhiate sui miei post goffi e passionati io non respiro più, non mangio più, non dormo più. Aspetto. Aspetto che il tuo generoso petto mi si prosperi di fronte, che i tuoi dolci piedini posino le loro piante sul suolo teutonico e che germoglino primizie aromatiche al tocco del tuo tacco, che la tua squillante voce riempia l’aria di francesismi alla romana. Elisa Alessandro, il tuo nome transgender mi conturba, m’incuriosisce, mi alluzza, il tuo mirare malizioso mi muove corde oramai arrugginite da epoche atarassiche,  la tua allegria espressa da cuoricini, punti esclamativi e risate digitali mi risveglia un’adolescenza mondana mai esaudita. Elisa! Quanti ricordi! I tuoi servizi fotografici per le agenzie di casting, la Sithome, le vacanza di qualche tempo fa, i viaggi, il teatro! E’ tutto così reale, io ero sempre lì vicino a te e ti sentivo così mia!

Elisa! Sfido chiunque, sfido i miei amici che cercano di ravvedermi la follia, che mi dicono “Pazza, quella non ti vuole!” chè loro non sanno quale magnifiga (ops, magnifica) creatura tu sia, come sai volteggiare duncanianamente tra le sinuose rive della Senna, come ti affacci alle finestre sia virtuali che non elargendo benessere ed armonia tu, Elisa, deionizzi l’aere! Sfido i teorici dell’amore a non definire questa mia propulsione un’afflato onesto! Che se loro sapessero con quale energia potrei carpirti, con quale audacia potrei ghermirti, àh! La disperazione mi spinge a riempire pagine di quaderno con il tuo nome che se lo facessi sulla mia linea del tempo multimediale la intaserei àh, insufficiente tecnologia che non mi sostieni! Àh pubblica piazza su cui stendo i miei calzini bucati! Posso arrabbiarmi due minuti, posso sbottare in sfoghi iracondi per via di un tuo silenzio e di un tuo semplice ammiccare all’altro ma Amore Mio, è solo perché ti amo, ti voglio, ti desidero più di chiunque altra, IO LO SO, solo io lo so che ha senso insistere, che tu non me ne farai pentire che prima o poi, mi riconoscerai! Io ne sono certa, perché IO ti voglio! Sfido il buon senso che mi dice di uscire con queste belle e rare giornate di sole piuttosto che aspettare un tuo messaggino che non arriverà, e se ti spedissi il numero del cellulare? Così potresti rintracciarmi sempre… e se comprassi un i-phone per essere sempre connessa? Per passeggiare con gli amici in luoghi ameni e non riconoscerli per via che si è distratti da un bip.. ah no, era il tuo? ..no, non era neanche il mio… che strano, a volte sento il rumore ma non succede niente, meglio controllare ogni 35 secondi che non si sa mai…

Elisa, dimmelo tu come devo fare per convincerti, scrivimelo qui sotto, su questo quaderno che è un blog e ci puoi aggiungere delle note, dei commenti. Dimmelo dove devo andare per rubarti il segreto chiuso nello scrigno toracico che serri caparbia e fa che sia bello potersi finalmente incontrare, stringersi e comunicare, dimostra che non siamo dei malati mentali noi che adoriamo fino all’estremo il riflesso di un’idea effimera, che solo perché ci regaliamo sogni e immagini non siamo dei folli. Elisa mio privilegio, sottolinea le mie frasi, strappale via dal rigo e inanellati con esse!

E se così non fosse, in ogni caso, non ha importanza, ho appena traslocato, vivo in un appartamento molto più grande del precedente, Elisa Alessandro può venire a trovarmi quando vuole oppure, in sua assenza, potranno venire a trovarmi tutte quelle lettrici che, ormai avvinte da questa prorompente passionalità, avranno voglia di venire a “visitarmi”. Se non posso avere lei posso averne almeno una che le somigli, sono aperte le audizioni di: ELISA LOOK-ALIKE!

BF: Non perdi mai l’occasione di lanciare esche, Gennifer.

GNP: Sono una pescatrice della domenica però, Barbara.

BF: Io ci verrei a pescare con te, Gennifer.

GNP: Sei la benvenuta, Tesoro, c’è giusto un laghetto ai margini del bosco (se m’intendo la metafora…)

(continua?)

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